Referendum%2C+taglio+fondi+del+60%25+per+i+Comuni%3A+sindaci+in+rivolta
nanopressit
/articolo/referendum-taglio-fondi-del-60-per-i-comuni-sindaci-in-rivolta/87598/amp/
Categories: Politica

Referendum, taglio fondi del 60% per i Comuni: sindaci in rivolta

A poche ore dall’apertura dei seggi per il Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016, a tutti i Comuni Italiani è giunta una circolare con cui si annuncia che il ministero dell’Interno ha ridotto del 60% le risorse destinate a sostenere le spese organizzative della consultazione referendaria. Anche se l’Anci Nazionale ha chiesto formalmente al Governo l’assicurazione della copertura integrale delle spese, i Comuni dovranno di fatto far fronte a una spesa ulteriore non prevista, e che rischia di mettere in ginocchio le amministrazioni locali. A guidare la protesta sono Puglia e Sardegna.

Il presidente dell’associazione dei comuni sardi, Pier Sandro Scano, ha scritto una lettera al presidente dell’Anci Antonio Decaro, in cui si chiede un intervento con il governo per ripristinare i contributi economici per l’apertura e la gestione dei seggi elettorali.

LEGGI QUI
QUANDO SI SAPRANNO I RISULTATI DEFINITIVI DEL REFERENDUM COSTITUZIONALE

Mentre l’Associazione dei comuni pugliesi a sua volta fa sapere in una nota che “Il provvedimento emesso dopo il termine utile per effettuare variazioni, espone i Comuni al rischio di formazione di debiti fuori bilancio e ad azioni risarcitorie da parte di fornitori di servizi. Inoltre, questo taglio preclude lo straordinario elettorale per il personale: il Comune deve scegliere se pagare i fornitori o il personale comunale“.

In una nota dell’Anci Nazionale si legge che: “I Comuni pugliesi sono seriamente preoccupati per questo provvedimento inaccettabile e sono pronti a mobilitarsi con azioni concrete da intraprendere nei prossimi giorni se non sarà posto rimedio da parte del Governo. E’ inammissibile che il Governo decida a posteriori di determinare i legittimi rimborsi che spettano ai Comuni, lasciandoli con interrogativi e ammanchi di risorse che devono invece essere destinate alle manutenzioni del patrimonio comunale, ai servizi alle persone e comunque, servono per far funzionare le città. L’auspicio dell’Anci, è che la questione possa essere risolta nelle prossime ore, per evitare danno e beffa per sindaci, comunità e territori”.

Kati Irrente

Giornalista per vocazione, scrivo per il web dal 2008. Mi occupo di cronaca italiana ed estera, politica e costume. Naturopata appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d'autore.

Recent Posts

Come risparmiare tempo in casa: scegli l’asciugatrice più adatta a te

Ti sarà certamente capitato almeno una volta nella vita di stare ad aspettare per giorni…

2 mesi ago

Valutazione delle offerte luce e gas: quali fattori considerare?

La liberalizzazione dei mercati di luce e gas in Italia è realtà da circa 25…

3 mesi ago

Le città più sicure al mondo: un’analisi della classifica 2025

Le classifiche relative alle città sono strumenti molto diffusi con i quali si analizzano diversi…

7 mesi ago

Commercio: i settori che si sono sviluppati più rapidamente negli ultimi anni

Negli ultimi anni il commercio ha subito una trasformazione profonda che ha interessato numerosi ambiti…

7 mesi ago

Più autonomia in casa a Roma: la soluzione montascale

Con l’avanzare dell’età, oppure a causa malattie croniche o disabilità di vario tipo, anche semplici…

7 mesi ago

Marzo 2025: la grande boxe torna su Mediaset e parte il progetto “Boxando s’impara”

Il 15 marzo 2025 è una data particolarmente importante per la boxe italiana: infatti l’Allianz…

9 mesi ago