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Categories: Tecnologia

Realtà virtuale per adulti: il festival giapponese chiude per troppa folla

C’era una volta un festival delle luci rosse un po’ diverso dal solito perché invece che con belle ragazze in carne e ossa c’erano solo bellezze in pixel e codice binario. Questa festa si basava sulle nuove tecnologie della realtà virtuale ossia di quel mondo che non esiste, ma che è più vero del vero grazie alla possibilità di poter percepire tutto di esso dalla visione tramite occhialoni avvolgenti e panoramici alle sensazioni grazie a gadget e accessori con i quali interagire. E, nel caso del sesso, potete immaginare come. Ebbene, questo festival era in programma a Tokyo in Giappone, ma ha avuto vita breve ed è stato obbligato a chiudere anzitempo. Per scarsa affluenza? Tutto il contrario: il pienone ha costretto a tirare giù le serrande per questioni di sicurezza.

Proprio così, un pienone incredibile con migliaia e migliaia di visitatori che si sono riversati negli stand per provare e vedere cosa l’intrattenimento per adulti solitari poteva offrire. Una folla così ingente che si è dovuto andare a chiudere anzitempo lasciando tante persone con la bocca asciutta. Quasi come quando un titolo viene sospeso per eccesso di rialzo in borsa, l’effetto è stato lo stesso e dunque non si deve intendere in senso negativo, ma tutto l’opposto. In realtà, è un buon auspicio per la prossima edizione, che sarà sicuramente straripante di appassionati che accorreranno. Dove? Di sicuro in un centro conferenze più grande e sicuro, non c’è dubbio.

Ma cosa diavolo veniva offerto in questo appuntamento così particolare? Era nientemeno che una fiera dell’intrattenimento per adulti che si appoggiava alle tecnologie di ultima generazione per la realtà aumentata. Ciò significa che sarebbe stato possibile provare in prima persona tutta una serie di oggetti e di gadget volti a poter divertirsi come in coppia, ma anche da soli. Invece che trastullarsi utilizzando modi empirici e basandosi unicamente sulla propria fantasia, ci si poteva letteralmente immergere in un mondo lussurioso e senza freni. Soprattutto, senza la “fatica” di dover intraprendere una vera relazione – di qualsiasi entità – con una persona di sesso opposto o dello stesso sesso, naturalmente.

E così dalla mano stretta a pugno che va su e giù indovinate un po’ per cosa, tra bambole con parti morbide e aggeggi da fissare a parti sensibili del nostro organismo, tutto era ben servito. Indossando gli occhialoni, tutti quegli strumenti diabolici venivano poi trasformati in esseri umanoidi che diventavano improvvisamente tangibili. E come se tangibili. Qualcosa di inquietante, sicuro, ma che – volente o nolente – sarà uno dei trend più fruttuosi del prossimo decennio.

Diego Barbera

Diego Barbera è stato un redattore interno di Nanopress fino al 2018. Si è occupato di tecnologia, sport, cronaca.

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