Quattordicenne investito e ucciso da un’auto pirata a San Vito di Negrar (Verona)

A San Vito di Negrar, in provincia di Verona, un quattordicenne è stato investito durante la notte da un’auto pirata, perdendo così la vita. Attualmente non si hanno ancora notizie sull’ipotetico responsabile della tragedia.

La vittima si chiamava Chris Obeng, un ragazzo di soli 14 anni. Lunedì, intorno alla mezzanotte, il ragazzo stava camminando in strada, quando è stato colpito in pieno dall’auto. 

Il conducente della vettura è scappato e attualmente non si hanno sue notizie. I carabinieri stanno proseguendo le indagini per cercare di chiarire al meglio la dinamica. 

Quattordicenne muore investito da un’auto pirata

Chris Obeng, quattordicenne residente a San Vito di Negrar in provincia di Verona, è morto a causa di un’auto pirata durante la scorsa notte.

Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri il ragazzo stava passeggiando tranquillamente su via San Vito, strada collinare che attraversa l’intero paese. Quando improvvisamente l’auto lo travolge in pieno, per poi fuggire subito dopo.

Fortunatamente dei passanti hanno avvertito i soccorsi che sono giunti sul luogo dell’incidente trasportando il ragazzo in ospedale.

Chris però, purtroppo, non ce l’ha fatta.

Attualmente non si hanno notizie sul responsabile di questa tragedia. Continuano le indagini per cercare di chiarire le dinamiche dell’incidente.

Chi era il giovane Chris Obeng

Quello che è successo al quattordicenne Chris Obeng ha posto sotto shock l’intero paese di San Vito di Negrar e non solo.

Chris era un ragazzo come tanti, colmo di sogni e passioni. Infatti, uno dei suoi più forti interessi era il calcio. Il ragazzo sognava infatti di divenire un grande calciatore e di riuscire ad arrivare in Serie A.

Il giovane era tesserato alla Figc e giocava in una delle squadre giovanili del Negrar. Chris aveva, inoltre, altri due fratelli, una maschio e una femmina.

Purtroppo, incidenti di questo tipo sono sempre più comuni. In particolare, le tragedie alla guida sono la prima causa di morte tra i più giovani.