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Categories: Ambiente

Qualità aria in Italia: Istat registra miglioramenti

La qualità dell’aria in Italia migliora, e questa è senz’altro una buona notizia, mentre da altri Paesi come la Cina arrivano dati addirittura apocalittici sulle emissioni di CO2. A certificare i progressi registrati complessivamente dal nostro territorio è il consueto rapporto dell’Istat riguardante la ‘Qualità dell’ambiente urbano’ per l’anno 2014: nel ritratto generale emerge un calo delle polveri sottili per merito anche di un minor utilizzo delle automobili, mentre cresce la domanda di trasporto pubblico, così come scende il consumo domestico di energia elettrica mentre aumenta l’uso delle fonti rinnovabili.

I dati diffusi dall’Istat confermano dunque un miglioramento della qualità dell’aria durante lo scorso anno: le città capoluogo dove il valore limite per il PM10 è stato superato per oltre 35 giorni scendono da 44 a 35, mentre diminuiscono da 35 a 23 le città in cui si rilevano superamenti dei limiti per il biossido di azoto. Per quanto riguarda in particolare le polveri sottili, considerate il nemico numero uno per la salute dei cittadini, le situazioni più critiche si sono registrate nelle seguenti città, Frosinone, Torino, Alessandria, Vicenza, Benevento, Cremona, Lodi, Milano, Cagliari e Palermo, mentre altre città caratterizzate proverbialmente da un traffico congestionato registrano un notevole balzo avanti, come Napoli, i cui giorni di superamento delle polveri sottili sono scesi da 120 a 40. Dopo il trend negativo del precedente triennio 2011-2013, il trasporto pubblico ha visto aumentare il numero di utenti lo scorso anno, con una cifra media di passeggeri trasportati per abitante che sale da 190 a 192, e questo dato combinato con l’ennesimo calo registrato dal punto di vista della motorizzazione bene spiega l’origine di questi miglioramenti.

Ovviamente il quadro complessivo che emerge non è tutto rose e fiori: ai miglioramenti dal punto di vista dell’inquinamento dell’aria fanno da contraltare le dispersioni idriche, attestate al 36,9 per cento, e, sebbene presenti numeri in crescita, una raccolta differenziata dei rifiuti ancora lontana dagli obiettivi prefissati, ferma al 38,6 per cento, con una maggiore presenza di amministrazioni virtuose al Nord e diverse città al Sud, quasi tutte localizzate tra Sicilia e Calabria, penalizzate da una raccolta inferiore al 10 per cento, un dato francamente inaccettabile. Dal punto di vista dei consumi energetici infine, continuano a calare quelli domestici con un -7,3 per cento rispetto al 2013, mentre cresce costantemente l’uso delle fonti rinnovabili.

Giulio Ragni

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