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Quadriciclo elettrico: arriva Microlino, l’erede della Isetta [FOTO]

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Agli appassionati di auto storiche sarà capitato di notare in qualche fiera specializzata uno strano microveicolo degli anni ’50, chiamato Isetta. Ebbene, oggi un’azienda svizzera vuole proporre una versione moderna di questo microscopico quadriciclo, però mosso da un motore elettrico, decisamente più in linea coi tempi, e adeguato ad un veicolo del genere.

L’azienda si chiama Micro Mobility Systems. All’ultimo salone di Ginevra ha presentato un prototipo di quadriciclo, chiamato Microlino, esternamente quasi identico alla storica Isetta. Incorpora un cavo di alimentazione lungo 10 metri, per raggiungere facilmente una stazione di ricarica. Il motore fornisce 20 cavalli di potenza, sufficienti a raggiungere i 96 Km/h ed un’autonomia massima di 120 Km. Ma poiché in molte nazioni è illegale per quadricicli e tricicli raggiungere quelle velocità, è probabile che la versione di produzione limiterà di molto la velocità massima, allungando peraltro l’autonomia. L’azienda conta di cominciare la produzione nel 2017, ammesso che trovi i fondi necessari.

La Isetta fu una microvettura (inizialmente un triciclo, poi un quadriciclo) introdotta sul mercato nel 1953 dall’azienda italiana Iso Autoveicoli, che aveva sede in provincia di Milano, a Bresso. L’azienda fu nota anche col nome di Iso Rivolta. Venne fondata nel 1939 a Genova dall’ingegner Renzo Rivolta; la fabbrica fu distrutta da un bombardamento, così venne trasferita nel 1942 a Bresso. Inizialmente produceva caloriferi e refrigeratori elettrici. Dopo la guerra avviò la produzione di motociclette.

La Isetta era una microvettura a basso consumo di carburante (3 litri per 100 Km, da far invidia alle ibride di oggi). La Iso la produsse fino al 1956. Tuttavia ne concesse una licenza di fabbricazione alla BMW, che la costruì dal 1955 al 1962.
Nel 1955 la Iso scommise sulla domanda per un’auto economica di dimensioni molto piccole ancora più accessibile della Fiat Topolino (la nuova 500 infatti non era ancora arrivata). La Isetta montava un motore monocilindrico a due tempi da circa 200 cc ed 8 cavalli. “Ospitava” due persone.
La vaga forma di un uovo era studiata per offire il massimo spazio interno in quelle dimensioni così ridotte. Il piantone dello sterzo era solidale con l’unica portiera, anteriore, nel senso che si apriva frontalmente.
Tra i modelli a marchio Iso e quelli prodotti da BMW, vennero costruiti 161.728 esemplari della Isetta, che divenne l’automobile a motore monocilindrico più venduta la mondo.

Roberto Speranza

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