Putin viene sanzionato e l’Europa paga. Si stima che il valore aggiunto nell’export di beni e servizi ammonti a circa 100 miliardi di euro sarebbero in gioco 2 milioni di posti di lavoro. La notizia è stata diffusa da una inchiesta giornalistica del Lena (Leading European Newspaper Alliance) che ha preso come spunto i dati raccolti da uno studio del Wifo, Istituto austriaco per la ricerca in economia.
Secondo l’Istituto, in Italia sono in gioco nel primo trimestre di quest’anno ben 80mila posti di lavoro e oltre 4 miliardi di euro in valore aggiunto, nel lungo periodo un calo di occupazione che toccherà 215mila lavoratori e un valore aggiunto di 11 miliardi e 815 milioni di euro.
La soluzione a questo scenario apocalittico che sembra sempre più reale potrebbe risiedere nell’aumento delle esportazioni verso altri Paesi. Questa settimana gli ambasciatori UE si sono ritrovati per studiare la questione più a fondo e dall’incontro ne sono usciti con un’intesa che punta a prorogare le sanzioni alla Russia di altri 6 mesi, con scadenza a fine gennaio 2016, anche se l’ultima parola spetta al Consiglio dei Ministri degli esteri, che si riunirà lunedì prossimo.
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