Ha affermato di essersi sentito male dopo l’assunzione di una dose di eroina, e volendo sapere di più su cosa c’era dentro, eventualmente per denunciare lo spacciatore che gli aveva dato merce di qualità scadente, un uomo tossicodipendente si è recato nella caserma dei carabinieri di viale Panzacchi a Bologna, con il cucchiaino usato in mano. L’uomo chiedeva con insistenza di fare analizzare la posata, per poter poi denunciare lo spacciatore, che oggi si trova a processo per lesioni come conseguenza di altro reato.
E’ stato il maresciallo Claudio Corda a ricordare davanti ai giudici del tribunale, quello che era successo quando il tossicodipendente si era recato in caserma, subito dopo essersi iniettato la sostanza che lo aveva fatto sentire male.
Il cucchiaino in seguito è stato analizzato all’interno del laboratorio di tossicologia forense che fa parte del Dipartimento universitario di Scienze mediche e chirurgiche. La dottoressa Elia Del Borrello ha spiegato laprocedura effettuata per l’analisi del reperto: ‘Abbiamo lavato il cucchiaino e abbiamo trovato poche tracce, ma sufficienti per stabilire che la sostanza era eroina con morfina e una sostanza da taglio che potenzia l’effetto della droga, il metorfano, molto diffuso. Non siamo stati in grado di stabilire l’esatta percentuale del principio attivo se non paragonando il reperto con un altro campione. La conclusione è stata che l’eroina usata da quella persona era più potente della media‘.
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