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Categories: Cronaca

Pompieri volontari a Ragusa appiccavano incendi per essere pagati: 15 fermi

[didascalia fornitore=”ansa”]Immagine puramente descrittiva[/didascalia]

Pompieri volontari appiccavano incendi per essere poi chiamati a spegnerli e percepire la somma di 10 euro all’ora. Oppure chiedevano ad amici e parenti di telefonare alla centrale operativa per segnalare roghi, in realtà inesistenti, così da poter uscire qualche ora e incassare qualche decina di euro. Sono 15 i volontari dei Vigili del Fuoco di Ragusa, del Distaccamento di Santa Croce Camerina, denunciati dalla Squadra Mobile con l’accusa di aver creato apposta dei roghi in modo da simulare le richieste di soccorso e percepire l’indennità dello Stato per i volontari, 10 euro l’ora per ogni ora di lavoro in caso di emergenza.

I fatti risalgono al 2015. Il pubblico ministero ha richiesto l’arresto di tutti i 15 denunciati, ma considerato il lasso di tempo trascorso dai fatti il giudice per le indagini preliminari ha valutato l’esistenza di un’attuale pericolosità solo nei confronti del capo del gruppo e non per tutti gli altri. Sulle loro teste pendono accuse di truffa ai danni dello Stato e incendio doloso. Ad accorgersi che qualcosa non andava è stato il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Ragusa che aveva notato come quella squadra facesse più interventi rispetto alle altre. Da qui sono partite le indagini che hanno svelato la tattica criminale.

Quando il gruppo di volontari era di turno, il capo prendeva il suo furgoncino e andava ad appiccare gli incendi, tornando poi con l’autobotte una volta ricevuta la chiamata al 115: in quel modo il gruppo percepiva l’indennità di 10 euro l’ora stabilita dallo Stato per i volontari dei Vigili del Fuoco.

Nelle intercettazioni diffuse dalla polizia si sente chiaramente la disperazione di uno degli arrestati: ‘Amu iuti a dari focu e u sannu! U sannu!’ Ovvero, siamo andati ad appiccare il fuoco e lo sanno!

Legambiente chiede ‘pene esemplari’ per bocca del responsabile siciliano Gianfranco Zanna e annuncia che si costituirà parte civile nel processo.

Se la maggiore responsabilità degli incendi estivi è da imputare alle mafie, parte di responsabilità, come dimostrato da questi arresti, è da imputare anche a forestali e volontari dei vigili del fuoco infedeli.

[npleggi id=”https://www.nanopress.it/cronaca/2017/07/14/incendi-in-sicilia-calabria-e-campania-perche-il-meridione-in-estate-brucia/133417/” testo=”Tutte le cause degli incendi che divorano i nostri boschi”]

Lorena Cacace

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