Pioli+all%26%238217%3BInter%2C+perch%C3%A9+potrebbe+fallire
nanopressit
/articolo/pioli-all-inter-perche-potrebbe-fallire/87010/amp/
Categories: Sport

Pioli all’Inter, perché potrebbe fallire

Stefano Pioli ha l’accordo con l’anima italiana della dirigenza dell’Inter (contratto fino al 2018), ma i cinesi sono attratti dagli stranieri. E così in pole ci sarebbe Guus Hiddink, poi si fanno pure i nomi di Andrè Villas-Boas, di Marcelino Garcìa Toral, Marcelo Bielsa, Tata Martino e Vitor Pereira. Lo spogliatoio nerazzurro ha già votato per Pioli, che conosce il calcio italiano e non deve cominciare dunque da zero.

Ma Pioli è la scelta migliore? Probabilmente no. Non ha le spalle così larghe da sostenere una piazza (e uno spogliatoio) come quella nerazzurra. Troppe pressioni gli arriverebbero dall’interno e dall’esterno e lui, finora, non ha mai diretto una grandissima squadra. Ha iniziato a farsi conoscere, da allenatore, con il Parma, con cui però non ha concluso la stagione, essendo stato esonerato alla 22esima giornata (con soli 15 punti in classifica). Meglio con il Sassuolo in serie B (quarto posto e ko in semifinale play off con il Torino).

C’è quindi l’esperienza con il Palermo (per certi versi quella che potrebbe somigliare di più a quella interista, visti i presidenti mangia-allenatori). Bene, Pioli non comincia neanche il campionato: dopo due mesi, infatti, viene esonerato da Maurizio Zamparini. E’ il 31 agosto del 2011. Tra alti e bassi, a Bologna l’esperienza è decisamente migliore, quindi c’è l’avventura con la Lazio. Con il terzo posto e il ritorno in Champions League (che significano preliminari), ma l’anno successivo in seguito all’1-4 nel derby con la Roma, Claudio Lotito lo manda via.

Insomma, una carriera costellata di luci e ombre. Nessun successo di rilievo. Pioli ama giocare con il 3-5-2 o con il 4-2-3-1, che potrebbe essere lo schema all’Inter. Con la Lazio, si è affidato pure spesso al 4-3-3. Ma al di là di schemi e moduli, una squadra come l’Inter – con ambizioni di vertice ma una classifica deficitaria – potrebbe affidarsi a un tecnico che non è mai riuscito a spiccare il salto definitivo verso l’alto?

La soluzione italiana pare essere comunque quella più affidabile. Meglio di un altro salto nel buio con uno straniero. Ma forse Pioli non è l’uomo giusto. Si preannuncerebbe un altro fallimento per Ausilio e soci e per Pioli stesso che, immaginiamo, avrà comunque una grande voglia di gettarsi nella mischia. Anche a costo di rimetterci ancora credibilità. San Siro sa essere crudele con chi non ingrana subito.

Alessandro Pignatelli

Alessandro Pignatelli è stato collaboratore di Nanopress dal 2016 al 2018, occupandosi principalmente di cronaca e sport.

Recent Posts

Come risparmiare tempo in casa: scegli l’asciugatrice più adatta a te

Ti sarà certamente capitato almeno una volta nella vita di stare ad aspettare per giorni…

2 mesi ago

Valutazione delle offerte luce e gas: quali fattori considerare?

La liberalizzazione dei mercati di luce e gas in Italia è realtà da circa 25…

3 mesi ago

Le città più sicure al mondo: un’analisi della classifica 2025

Le classifiche relative alle città sono strumenti molto diffusi con i quali si analizzano diversi…

7 mesi ago

Commercio: i settori che si sono sviluppati più rapidamente negli ultimi anni

Negli ultimi anni il commercio ha subito una trasformazione profonda che ha interessato numerosi ambiti…

7 mesi ago

Più autonomia in casa a Roma: la soluzione montascale

Con l’avanzare dell’età, oppure a causa malattie croniche o disabilità di vario tipo, anche semplici…

7 mesi ago

Marzo 2025: la grande boxe torna su Mediaset e parte il progetto “Boxando s’impara”

Il 15 marzo 2025 è una data particolarmente importante per la boxe italiana: infatti l’Allianz…

9 mesi ago