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Categories: Ambiente

Pignoramento animali domestici: 100mila firme per cambiare la legge

Esiste una legge nel complesso ordinamento italiano, che consente allo Stato di pignorare gli animali domestici a coloro che avanzano debiti con Equitalia. Il micio di casa come un elettrodomestico, l’amico Fido come l’automobile, oggetti inanimati, da mettere successivamente all’asta. Ma c’è chi si ribella a questa norma del codice, anzi sono in 100mila, e presto saranno anche di più: parliamo di coloro che hanno aderito alla petizione lanciata da Change.org e promossa attraverso l’hastag #giulezampe da Tessa Gelisio, conduttrice televisiva e presidente di ForPlanet Onlus, con il patrocinio della Lega Nazionale per la difesa del Cane.

Chiunque può sostenere e contribuire alla campagna pubblicando la propria foto in compagnia del suo animale domestico con l’hashtag #giulezampe attraverso i vari canali social Twitter, Facebook e Instagram. ‘Il nostro obiettivo è quello di cambiare l’articolo 514 del codice di procedura civile inserendo gli animali da compagnia nella categoria dei beni non pignorabili, come fedi, decorazioni al valore, oggetti sacri, scritti di famiglia‘, ha dichiarato Tessa Gelisio, in modo che il governo corregga al più presto questa stortura normativa che appare davvero, fuori da ogni retorica, indegna di un Paese civile. Una norma obsoleta ed oggi davvero inconcepibile, che non tiene minimamente conto della dimensione affettiva che si instaura tra un animale ed una famiglia, a dispetto dei tanti miglioramenti sotto il profilo delle tutele ai nostri amici a quattro zampe che pure si sono registrati negli ultimi anni.

Chi pensa che sia solo un’ipotesi di scuola si sbaglia di grosso: nel solo 2014 ci sono stati 52.606 pignoramenti di animali, l’11,6 per cento in più rispetto al 2013, complice l’aggravarsi della crisi. Come abbiamo detto, sono stati fatti diversi passi avanti sotto il profilo delle tutele, sia in sede di legislazione nazionale che europea, dall’introduzione di reati quali il maltrattamento, l’uccisione e il traffico illecito degli animali, fino all’inasprimento delle pene per chi abbandona animali domestici: eppure cani, gatti ed altri animali che abitano le nostre case sono ancora considerati un bene e non esseri viventi, in barba ad oltre 25 milioni di italiani che pensano l’esatto contrario. Forte dei suoi numeri in costante crescita, la petizione lanciata su Change.org verrà presto presentata ai ministri Galletti dell’Ambiente e Orlando della Giustizia affinché questa assurda norma venga al più presto modificata.

Giulio Ragni

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