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Categories: Salute

Piccolo male: cos’è e come curarlo

Piccolo male: cos’è e come curarlo? Si tratta di una forma di epilessia infantile, una malattia, a causa della quale i soggetti vengono coinvolti in delle crisi improvvise, in cui si verificano delle perdite di coscienza. La patologia può essere trattata con l’uso di farmaci antiepilettici, con l’obiettivo di tenere sotto controllo le crisi che possono intervenire. Non è detto che il problema si protragga nell’età adulta. Può capitare, infatti, che in alcuni casi il piccolo male si risolva durante l’adolescenza. Soltanto in alcuni pazienti, da adulti, si affermano altre forme di epilessia.

Sintomi

I sintomi caratteristici che insorgono durante le crisi di perdita di coscienza causate dal piccolo male possono essere riassunti in questo modo:

  • sguardo perso nel vuoto per brevissimo tempo, dai 10 ai 15 secondi,
  • apertura e chiusura delle palpebre,
  • schiocco delle labbra,
  • movimenti masticatori,
  • sfregamento delle dita,
  • blocco improvviso mentre ci si sta muovendo.

Generalmente il paziente che attraversa una crisi di questo genere non ricorda ciò che è accaduto in quegli attimi.

Cause

La ricerca scientifica non è riuscita a rintracciare delle cause specifiche che determinano le crisi. Queste ultime spesso si verificano nei momenti in cui la respirazione si fa più veloce e si presuppone che siano innescate da impulsi elettrici anomali a livello cerebrale. Alcuni esperti ritengono che i fattori determinanti siano da ritrovare nell’alterazione dei messaggi chimici fra le cellule nervose. Generalmente il disturbo si caratterizza per una trasmissione ereditaria, visto che i soggetti colpiti dal piccolo male hanno spesso altre storie familiari di questo genere.

Cura

Il trattamento medico di questa forma di epilessia viene realizzato per mezzo dell’utilizzo di farmaci antiepilettici. E’ essenziale sentire il parere del medico anche per sapere quale medicinale scegliere e qual è la sua dose più opportuna. I principi attivi più utilizzati sono l’etosuccimide, l’acido valproico e la lamotrigina. La lamotrigina, anche se è ritenuta meno efficace rispetto agli altri principi attivi, si contraddistingue per il fatto di determinare meno effetti collaterali. E’ importante intervenire con il trattamento farmaceutico o comunque sentire il parere del medico sia quando la crisi si manifesta per la prima volta, sia quando i momenti di perdita di coscienza continuano a ripetersi nonostante l’assunzione dei prodotti farmacologici indicati.

Foto di teksomolika / Freepik

Gianluca Rini

Gianluca Rini è stato collaboratore di Nanopress, Tanta Salute e Pourfemme dal 2014 al 2017, occupandosi principalmente di tematiche relative alla salute, l'ambiente, il benessere.

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