Una storia drammatica quella che vi raccontiamo oggi, in cui una donna a Perugia si è lanciata da un veicolo in corsa.
Secondo le prime informazioni stava tentando di scappare dal marito violento e per questo con il figlio in braccio ha aperto la portiera e ha tentato la fuga. I Carabinieri hanno assistito alla scena.
Ci troviamo nella frazione perugina di Pila, dove una donna ha cercato di lanciarsi da un’auto in corsa con il figlio in braccio per scappare dal marito aggressivo.
Ad assistere alla scena c’erano alcuni poliziotti che subito si sono messi all’inseguimento della vettura.
I movimenti sospetti della vettura che ripetutamente si apriva dal lato passeggero mentre ancora queta era in movimento hanno insospettito le forze dell’ordine e in effetti qualcosa non andava.
Siamo in strada Settevalli e l’episodio è avvenuto nelle scorse ore. Non è nulla di nuovo purtroppo: una donna che viene maltrattata e picchiata dal marito, solo che stavolta stava mettendo a repentaglio la propria vita e quella del figlio per salvarsi dalle grinfie del compagno violento.
Quando questo si è accorto che una pattuglia della polizia si era messa all’inseguimento della vettura, subito ha premuto sull’acceleratore per fuggire e fra l’altro ha anche attraversato un incrocio nonostante ci fosse il semaforo rosso.
Pochi metri più avanti la corsa è terminata nei prezzi del cimitero perché le forze dell’ordine sono riuscite a raggiungerlo.
Quando l’auto è stata fermata, la donna è subito scesa scappando dal marito ed è letteralmente corsa verso gli agenti mostrando evidenti contusioni in viso.
Spaventata e molto scioccata, è stata ascoltata dalla polizia mentre l’uomo veniva allontanato e sottoposto a fermo.
Nelle sue parole tremanti si evince tutto il dolore di una donna che viveva una storia d’amore tossica e malata, in cui era stata pestata più volte.
La vittima ha riferito che in più occasioni il marito la picchiava e anche poco prima, aveva tentato la fuga nonostante l’auto fosse in movimento poiché lui le stava mettendo nuovamente le mani addosso.
Anche l’uomo è stato ascoltato dalle forze dell’ordine e ha respinto tutte le accuse sostenendo che la consorte stava semplicemente tentando di trattenere la portiera difettosa per impedire che si aprisse.
Una versione quella del 48enne che ovviamente non sta in piedi e non ha convinto nessuno.
Sono partite le indagini e le parole della donna sono state confermate.
Inoltre l’auto è stata sequestrata ed è emerso che lo sportello in questione era perfettamente funzionante.
È scattato l’arresto per il 48enne con le pesanti accuse di maltrattamenti e percosse nei confronti della moglie che invece, dopo essere stata sottoposta alle cure dei sanitari del 118, è stata trasferita con il bambino in un centro di accoglienza.
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