È nato in Parlamento oggi, mercoledì 17 gennaio, l’intergruppo composta da Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Liberi e Uguali. Questa scelta è atta a promuovere le iniziative comuni tra i vari partiti della maggioranza.
L’obiettivo di questo intergruppo è quello di mettere le basi per un’alleanza tra i tre partiti più strutturata. Un’intesa che, tra l’altro, per tanti rappresenta una sfida a Fratelli d’Italia e Lega.
I tre gruppi riuniti, in particolare, rivendicano l’esperienza del Governo Conte bis. Ma non solo. Infatti, si preparano a coordinare l’attivata parlamentare.
Secondo quanto emerso, l’intergruppo si incontrerà prima di ogni conferenza dei capigruppo per trovare un accordo comune sul calendario dei lavori. Ma anche per quanto riguarda la presentazione degli emendamenti dei vari testi.
La nascita dell’intergruppo è stata commentata dall’ex premier, Giuseppe Conte, che ha parlato di una iniziativa “giusta e opportuna” al fine di rilanciare “l’esperienza positiva di Governo che si è appena conclusa”. Anche il ministero della Salute, Roberto Speranza, ha commentato la nascita dell’intergruppo definendola “un’ottima notizia”.
Fuori dall’intergruppo, oltre alla Lega e a Fratelli d’Italia, anche Italia Viva. Secondo Ettore Rosato la nascita di questo gruppo “apre una prateria per chi vuole costruire la casa dei riformisti. Italia Viva c’è e ci sarà. Per il riformismo, contro il populismo”.
Allo studio dell’intergruppo PD, M5S e LeU un documento programmatico con le priorità principali per tutti e tre i partiti: emergenza sanitaria, economica e sociale, transizione ecologica e innovazione digitale.
All’interno del Partito Democratico, però, c’è chi non apprezza la nascita dell’intergruppo. “Fughe in avanti” ha scritto in una nota Vincenzo D’Arienzo. Per Francesco Verducci e Tommaso Nannicini, invece hanno parlato di “forzature”, spiegando che quello che serve è “una discussione vera su come il PD voglia svolgere la propria funzione e definire la propria identità”.
Infine, Stefano Ceccanti ha parlato delle difficoltà che potrebbe incontrare il nuovo premier, Mario Draghi, che oggi è stato in Senato per la fiducia: “PD deve marcare soprattutto la propria particolare sintonia col Presidente del Consiglio. Qualsiasi ulteriore esigenza viene ovviamente dopo questo orientamento politico”.
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