La polizia francese ha arrestato tre donne collegate al ritrovamento dell’auto abbandonata con a bordo bombole di gas nelle vicinanze di Notre Dame a Parigi. “Molto probabilmente stavano pianificando un attacco imminente”, ha detto il ministro dell’interno francese, Bernard Cazeneuve. Le tre sono state fermate a una trentina di chilometri dalla capitale, a Boussy Saint. Hanno 39, 23 e 19 anni ed “erano radicalizzate”, ha spiegato Cazeneuve. La più giovane è la figlia del proprietario della Peugeot 607 ritrovata vicino la cattedrale di Notre Dame.
Al momento del fermo durante l’operazione antiterrorismo è stata proprio la 19enne a tirare fuori un coltello ferendo un poliziotto della Direction générale de la sécurité intérieure (Dgsi), i cui colleghi hanno risposto utilizzando le armi e colpendo la donna. La giovane è rimasta ferita ed è stata ricoverata nell’ospedale di Kremlin-Bicêtre, in Val-de-Marne. Le altre complici sono state arrestate.
Le tre donne avevano giurato fedeltà all’Isis e secondo gli inquirenti progettavano di attaccare Gare de Lyon. Il ministro dell’interno francese ha espresso preoccupazione per la minaccia terroristica in Francia che ha definito “complessa” e “multiforme”.
Una fonte giudiziaria citata dall’Express.fr riferisce che una delle tre arrestate aveva legami con Hayat Boumedienne, la compagna del terrorista Amedy Coulibaly autore della strage dell’HyperCacher. Hayat Boumedienne è fuggita dalla Francia poco prima degli attentati del gennaio 2015 e sarebbe attualmente nei territori siriani controlli dai terroristi dello Stato islamico
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