Drammatica confessione di Paola Turci: ‘Sono stata molestata a 13 anni, all’epoca non ho detto nulla ma oggi mi comporterei diversamente’. La cantante romana, che a febbraio sarà di nuovo al Festival di Sanremo con il brano ‘L’ultimo ostacolo’, ha rivelato inoltre di aver già parlato di questa bruttissima esperienza nella canzone ‘Fiore di giardino’, pubblicata nel 2005, in cui si racconta proprio di un abuso sessuale.
‘Avevo 13 anni’, ha detto Paola Turci a Belve, la trasmissione condotta da Francesca Fagnani su Nove, ‘Se io tornassi indietro e sapessi di poter andare in un centro antiviolenza, in un posto dove mi ascoltano, mi proteggono e mi difendono, ci andrei subito’.
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Ai tempi però (il fatto è accaduto nel 1977, dato che la Turci è del ’64) questi centri non c’erano e l’artista si è tenuta tutto dentro fino al 2005, quando ha trovato la forza di raccontare l’episodio nel brano ‘Fiore di giardino’, tratto dall’album ‘Tra i fuochi in mezzo al cielo’: ‘In quel periodo facevo analisi e sono riuscita a tirare fuori quello che avevo sepolto negli anni. Quella storia in effetti mi riguarda. Io sono dell’idea che chi canta, chi scrive, scrive di se stesso e racconta quello che ha vissuto’.
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Per quanto riguarda invece il suo molestatore, Paola Turci ha ammesso di averlo visto altre volte nel corso degli anni, e che lui si comportava come se nulla fosse accaduto: ‘Certo che l’ho incontrato, poi è morto perché aveva già una certa età. Non mi ha mai detto niente, penso che ci sia rimozione anche da parte di chi commette la molestia. Se l’ho perdonato? Ho perdonato coloro che non si sono accorti di nulla, ma lui certamente no’.
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Paola Turci, molestata a 13 anni, ha parlato a Belve anche del suo orientamento sessuale su cui si sono sempre fatte inutili congetture, talvolta alimentate dalla stessa cantante con dichiarazioni equivoche, come quando ha detto che ‘l’erotismo è donna’: ‘Dicono di me che sono lesbica ma non è vero. Però la cosa non mi dispiace, anzi mi fa piacere essere una icona lesbo. Tuttavia sarebbe giunto il momento che si smettesse di affibbiare la definizione ‘gay’ o ‘lesbica’ a qualcuno per poi farci i titoli di copertina dei giornali, quasi come se fosse un’offesa o un’etichetta. Per esempio se io mi fidanzassi con una donna, andrei in giro per strada, non mi nasconderei in casa. Questo è un po’ il concetto, ma purtroppo mi piacciono gli uomini’.
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