Le Nazioni Unite hanno condannato la repressione violenta delle proteste in Colombia, dopo che gli scontri verificatisi tra polizia e manifestanti hanno causato la morte di almeno 19 civili e centinaia di feriti.
Da diversi giorni infatti in molte città della Colombia vanno avanti grandi proteste contro il presidente Iván Duque e contro il suo governo, manifestazioni che in alcuni casi hanno portato a scontri molto violenti tra manifestanti e polizia.
Le proteste erano iniziate per contestare una proposta di riforma fiscale, ma si sono poi trasformate in qualcosa di diverso e più grande, dirette contro l’intero operato del governo.
I manifestanti hanno contestato soprattutto la gestione della pandemia. La Colombia ha infatti imposto uno dei lockdown più lunghi al mondo, che ha causato numerosi problemi economici e la chiusura di oltre 500mila attività.
Le violenze maggiori si sono verificate nelle città più grandi, come Cali, Medellín e la capitale Bogotà, dove i manifestanti hanno saccheggiato negozi e banche e dato fuoco ad autobus e stazioni di polizia.
Negli ultimi giorni poi sui social network hanno preso a girare diversi video in cui si vedono azioni particolarmente violente da parte della polizia: agenti che cercano di speronare la folla con le moto o sparano con armi da fuoco da distanza ravvicinata.
In particolare, le uccisioni di alcuni manifestanti (tra cui almeno due adolescenti) hanno alimentato ancora di più queste proteste, che si sono dirette anche contro le violenze e contro gli abusi compiuti dalla polizia.
Già lo scorso settembre c’erano state alcune manifestazioni proprio per gli stessi motivi, dopo la diffusione di un video in cui un uomo veniva ripetutamente colpito da due agenti con un taser, arma non letale che colpisce con delle scosse elettriche.
Onu, Usa e Ue hanno denunciato un “uso eccessivo della forza” da parte degli agenti durante le proteste antigovernative in Colombia.
“Siamo profondamente allarmati per gli sviluppi a Cali durante la notte, dove la polizia ha aperto il fuoco sui manifestanti e un certo numero di persone sono state uccise e ferite”, ha detto martedì un portavoce delle Nazioni Unite per i diritti umani.
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