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Nuova glaciazione in ritardo: tutta colpa dell’effetto serra

La prossima glaciazione prevista sulla Terra? Doveva già essere sopraggiunta. A rivelarlo è uno studio internazionale coordinato da un italiano, Biagio Giaccio dell’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e pubblicato sulla rivista Geology, secondo cui la causa principale di questo ‘ritardo’ è l’effetto serra, costantemente in aumento negli ultimi decenni, tanto da inibire l’inizio di una nuova era glaciale.

L’effetto serra conseguente alla cospicua concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera starebbe prolungando l’attuale periodo interglaciale, iniziato circa 11.700 anni fa‘, si legge nello studio, che individua dunque nell’alta concentrazione di Co2, peraltro già elevata prima dell’avvento della rivoluzione industriale, ma inevitabilmente aumentata nei secoli successivi fino ai giorni nostri, la causa principale di questa mancata era glaciale. Gli studiosi hanno analizzato i depositi accumulatisi sul fondo di un antico lago, un tempo esteso nell’attuale piana sulmona in Abruzzo, ceneri vulcaniche che hanno consentito di costituire una cronologia dell’evoluzione climatica del periodo Olocene, in cui la quantità di energia solare che riscalda la Terra era simile a quella odierna. Paragonando le due ere interglaciali, quella olocenica e la nostra epoca, si evince che ‘l’attuale periodo caldo dovrebbe essere relativamente prossimo alla sua fine e volgere verso una nuova glaciazione, se non fosse per la significativa differenza dei gas serra riscontrati nei due periodi‘, spiega Giaccio.

Lo studio sarebbe una conferma indiretta di come l’intervento massiccio dell’uomo avrebbe modificato il ciclo naturale dei gas serra nell’atmosfera, secondo una teoria formulata alcuni anni fa. L’uomo ha aumentato i gas serra modificando la vegetazione esistente a fini agricoli sin dai tempi della preistoria, e il fenomeno si è poi accelerato nell’era industriale e post-industriale. Indipendentemente dalle conseguenze umane, dal punto di vista scientifico ‘i risultati di questo studio mostrano ancora una volta, e in maniera inequivocabile, l’elevata sensibilità del clima alla concentrazione atmosferica di gas serra, oggi fortemente influenzata dall’attività umana‘, conclude Giaccio.

Giulio Ragni

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