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New York, serial killer incastrato dopo 13 anni grazie a un capello in un cartone della pizza

Rex Heuerman, incriminato grazie a un capello ritrovato in un cartone della pizza, è accusato dell’omicidio di diverse donne.

Polizia americana – Nanopress.it

Almeno 3 prostitute uccise, più altri casi irrisolti che potrebbero essere correlati. Rex Heuerman è stato incastrato dalla polizia di New York dopo 13 anni di indagini, grazie a un cartone della pizza che conteneva il suo dna: un capello. Dettaglio non banale, che ha condotto gli investigatori sulla pista del 59enne. Le tracce di dna combaciano con quello ritrovato su tre vittime, hanno riferito i media americani nella giornata di oggi. Il capello sul cartone della pizza era stato trovato lo scorso gennaio fuori dall’abitazione del presunto serial killer. Oltre alle 3 vittime, una quarta donna e altri 7 cadaveri rinvenuti nello stesso periodo e nella stessa zona. Sulle spiagge di New York sono stati trovati i resti in totale di 9 donne, 1 uomo e 1 bambino.

New York, Rex Heuerman accusato a causa di un capello in un cartone della pizza

Secondo quanto riferito in giornata dai media americani, Rex Heuerman sarebbe stato inchiodato grazie a un capello in un cartone della pizza (anche l’immagine del cartone è stato diffuso dalla stampa statunitense). Il dna pare corrisponda a quello rinvenuto su tre scende del crimine, in tre casi collegati di omicidio ai danni di altrettante prostitute. L’uomo pare possa essere anche riconducibile ad altri casi similari.

La polizia da 13 anni era sulle tracce di un serial killer che, dopo avere ucciso le sue vittime, le aveva seppellite nella spiaggia newyorkese di Giglo Beach. L’uomo, 59 anni, è stato arrestato lo scorso giovedì, ma alle autorità si è dichiarato da subito innocente. Intanto il giudice di New York ha convalidato l’arresto, tenendoci a sottolineare la depravazione estrema dei reati di cui è accusato.

I corpi delle tre donne, Megan Waterman, Amber Costello e Melissa Barthelemy erano stati ritrovati nel 2010 nella baia newyorkese e adesso l’uomo potrebbe essere indicato come colpevole anche di una quarta vittima. Si tratta del caso di Maureen Brainard-Barnes, il suo corpo era stato ritrovato nei pressi delle altre tre vittime. Tutte le quattro donne erano state ritrovate ormai 13 anni fa in posizioni simili, ha raccontato in queste ore alla stampa il procuratore distrettuale Ray Tierney. Le vittime erano state legate con del nastro adesivo e delle cinghie, e tre su quattro erano state avvolte in un sacco.

Anche il traffico telefonico lo collega alle vittime

La scoperta del capello nel cartone della pizza ha sicuramente attirato l’attenzione non solo degli Stati Uniti ma dalle stampa di tutto il mondo. Un dettaglio quasi da poliziesco, eppure questo pare non sia l’unico elemento contro il 59enne. Le accuse contro Heuerman infatti sono state basate anche su alcuni dati telefonici che lo collegherebbero alle donne uccise, inoltre secondo gli investigatori un camioncino sempre riconducibile a Heuerman sarebbe stato visto nei pressi delle abitazioni di tutte le vittime.

L’uomo secondo l’accusa comunicava con le vittime tramite un telefono usa e getta. Il capello pare corrisponda al dna di un altro capello trovato su un sacco usato dal killer per avvolgere i corpi. Gli esami hanno dato esito positivo con l’altro capello, quello trovato su un cartone della pizza nel mese di gennaio. Heuerman lo aveva gettato nel bidone della spazzatura davanti alla sua casa di Manhattan. Un altro elemento considerato dalla polizia è quello della tempistica.

Polizia americana – Nanopress.it

Gli omicidi sarebbe avvenuti mentre la famiglia del presunto killer, moglie e figli, si trovava fuori città. Le donne sono state ritrovate 13 anni fa, ma la loro data di scomparsa risale anche al 2007. E’ il caso della Brainard-Barnes, le quali tracce si erano perse ormai 16 anni fa, e della Barthelemy che invece era scomparsa nel 2009. Le altre due vittime Waterman e Costello invece erano scomparse nel 2010.

Ma tra il 2010 e il 2011 la polizia di New York ha ritrovato i resti addirittura di 11 persone. Tra di loro anche quelli di un uomo e di un bambino piccolo, oltre a nove donne. Dettagli che alimentano l’inquietudine attorno a un caso di cronaca nera che ha paralizzato la città per la gravità e per il suo aspetto macabro. Tutti i resti sono stati trovati a Gilgo Beach, ma ben 4 persone – fra cui proprio l’uomo e il bambino – non sono ancora stati identificati dalle forze dell’ordine.

Rimane un alone di mistero sul caso dunque, nonostante il riscontro importante delle tracce di dna ritrovate su alcune scene del crimine.

Antonio Meli

Classe 1993, laureato in comunicazione e lingue, e in giornalismo, tra Siena e Roma. Appassionato di cinema, musica, storia e spettacolo. Mi piace scrivere e criticare.

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