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Neuralink di Musk nei guai. È sotto inchiesta federale, nei test uccisi 1500 animali

Neuralink sotto inchiesta per presunte violazioni sul benessere degli animali usati nei test. Dal 2018 morti 1.500 animali tra pecore, scimmie e maiali. I dipendenti criticano la gestione e la troppa fretta dell’imprenditore.

Elon Musk – Nanopress.it

Nei prossimi mesi Musk vorrebbe iniziare la sperimentazione dei dispositivi medici sugli esseri umani. La FDA dovrà dare il suo via libera. Intanto le aziende concorrenti avanzano

I dipendenti contro Musk

Arriva la doccia gelata per il miliardario sudafricano Elon Musk. La società Neuralink di sua proprietà è infatti sotto inchiesta federale negli Stati Uniti. A riportarlo è in esclusiva Reuters dopo aver esaminato i documenti e parlato con fonti ben informate sui fatti. L’azienda di dispositivi medici altamente tecnologici creata dall’imprenditore è indagata per presunte violazioni del benessere degli animali. A sollevare il caso sembra siano stati proprio gli stessi dipendenti, secondo i quali i test sugli animali sarebbero stati troppo precipitosi comportando sofferenze inutili e in ultima istanza anche morti. Dal 2018 a oggi sarebbero infatti rimasti uccisi dai test 1.500 animali.

La Neuralink Corp, fondata nel 2016, persegue l’obiettivo di Musk di creare degli impianti celebrali da poter inserire direttamente nella testa delle persone. Il dispositivo in via di sviluppo, se impiantato nel cervello, dovrebbe nelle intenzioni aiutare le persone paralizzate nelle attività motorie. In particolare dovrebbe farli tornare a camminare di nuovo e sarebbe utile anche per curare altri disturbi neurologici.

Secondo due fonti a conoscenza dell’indagine, l’inchiesta è stata avviata nei mesi scorsi dall’ispettore generale del Dipartimento Usa dell’agricoltura, su richiesta di un procuratore federale. Al centro ci sarebbero le ipotesi di violazioni dell’Animal Welfare Act, la legge che nel Paese regola la condotta dei ricercatori quando hanno a che fare con test e ricerche su animali.

La pressione e i test falliti

Secondo alcuni dipendenti attuali e passati dell’azienda, Musk avrebbe messo molta pressione ai lavoratori per accelerare l’iter di sviluppo dei dispositivi, nonostante il dissenso interno. Ciò avrebbe comportato esperimenti falliti reiterati e la conseguenza di molte morti animali. Per il momento Neuralink e l’imprenditore non hanno voluto commentare la vicenda.

Elon Musk nel cantiere di una delle sue molte società – Nanopress.it

Tra le centinaia di animali deceduti ci sarebbero oltre 280 tra pecore, maiali e scimmie. Anche topi e ratti sarebbero stati utilizzati. L’azienda non tiene conto del numero esatto di animali testati e uccisi e la normativa statunitense non indica quanti animali possano essere usati per questi scopi. Il margine di manovra degli scienziati e ricercatori è ampio quando si tratta di condurre esperimenti. Le ispezioni condotte nelle strutture della società non hanno fino a ora mai riscontrato violazioni.

I concorrenti e la sperimentazione umana

I dipendenti affermano invece che il numero di animali morti sia superiore a quello strettamente necessario e questo perché ci sono pressioni per portare i dispositivi medici il prima possibile sul mercato. Un altro motivo sarebbe anche quello di  un’esperienza insufficiente da parte di chi effettua gli interventi sugli animali. Le morti in alcuni casi sarebbero state dovute a errore banali dovuti all’inesperienza e quindi giudicati evitabili.

Ad ogni modo, la fretta impressa da Musk e le richieste di velocizzare al massimo la fase di ricerca hanno sollevato dubbi interni sui risultati ottenuti nei test. L’imprenditore ha nel mirino l’avvio della sperimentazione umana entro i prossimi sei mesi. L’approvazione dei dispositivi medici passerà poi al vaglio della FDA, l’ente governativo che negli Stati Uniti regola prodotti farmaceutici e alimentari. L’obiettivo di passare alla sperimentazione umana è da leggersi contestualmente al fatto che alcune aziende rivali hanno già ottenuto il via libera. Synchron, ad esempio, nel 2021 ha testate sull’uomo dispositivi per consentire alle persone paralizzate di scrivere attraverso il pensiero.

Diana Sarti

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