Vasta operazione antimafia su scala nazionale: sono stati eseguiti 40 arresti in Liguria, Calabria, Lazio, Piemonte e altre Regioni nonché numerose perquisizioni a carico di appartenenti ed affiliati alla ‘ndrangheta delle cosche reggine Raso-Gullace-Albanese e Parrello-Gagliostro. Gli inquirenti hanno verificato che la criminalità organizzata ha messo le mani sulla realizzazione dell’infrastruttura ferroviaria del Terzo Valico. Indagato anche il vicepresidente del consiglio regionale della Calabria, Francesco D’Agostino. Per lui nessuna misura cautelare, ma gli inquirenti affermano essere “una delle pedine di cui si servivano i clan per portare a termine i loro affari”.
E’ stato eseguito il sequestro preventivo di beni mobili, immobili, depositi bancari di numerose società riconducibili alle consorterie mafiose per un valore complessivo stimabile in circa 40 milioni di euro.
Le indagini hanno accertato stabili collegamenti con le famiglie di origine da parte di esponenti dell’organizzazione mafiosa dimoranti in Liguria, attivi in settori strategici imprenditoriali quali l’edilizia ed il movimento terra anche attraverso l’acquisizione di sub-appalti per la realizzazione dell’infrastruttura ferroviaria del Terzo Valico. Sono emersi altresì contatti degli affiliati con politici locali, regionali e nazionali di Reggio Calabria, nonché con funzionari dell’Agenzia delle Entrate e della Commissione Tributaria della medesima provincia, volti a condizionare il loro operato. Anche nomi di spicco a livello nazionale, tra cui Antonio Caridi oggi senatore ma in passato assessore regionale alle Attività produttive. Su Caridi si attende il responso del Senato, per lui è stato già disposto l’arresto. Secondo gli inquirenti il Senatore avrebbe fatto parte di una cupola segreta ed è accusato di associazione mafiosa, traffico di influenze e altri reati.
Gli indagati sono accusati dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione, intestazione fittizia di beni e società.
Le indagini dirette dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, con il coordinamento del servizio centrale operativo, sono state condotte dalla squadra mobile di Genova e Reggio Calabria e di Savona. Altro segmento di indagine è stato svolto dal centro operativo D.I.A. di Genova, supportato dai centri Dia di Reggio Calabria e Roma.
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