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Politica

Musumeci ha detto che verranno dati fino a 900 euro per gli sfollati dell’Emilia-Romagna

Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ha parlato alla Camera in merito a un contributo per le famiglie sfollate dell’Emilia-Romagna.

Nello Musumeci – Nanopress.it

Sono ancora ore molto difficili nei territori alluvionati dell’Emilia Romagna e anche se il maltempo ha concesso una tregua, ancora c’è molto lavoro da fare per rimuovere il fango e l’acqua, tentando così di liberare le abitazioni e consentire alle persone di rientrarvi. Sono tantissimi gli sfollati nelle città colpite dal maltempo, tanti sono tornati insieme ai Vigili del Fuoco per recuperare ciò che avevano di più caro, ora si pensa ai prossimi passi. Musumeci ha pensato di assegnare un contributo ad ogni famiglia, quantificato in base al numero dei componenti del nucleo.

Musumeci parla dei contributi alle famiglie dell’Emilia Romagna

Il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci ha parlato alla Camera riferendo che la situazione in Emilia Romagna resta tragica, con 622 strade chiuse, linee ferroviarie interrotte e circa 23mila sfollati.

“è prevista l’assegnazione di un contributo di 400 euro per i nuclei monofamiliari, 500 per le famiglie con due persone, 700 per quelle con tre, 800 per quelle con 4 e 900 per quelle dai 5 in su”.

Questo contributo verrà versato mensilmente e qualora siano presenti portatori di handicap sono concessi 200 euro in più per ogni soggetto. In questo modo, Musumeci ha spiegato il provvedimento nella sua informativa urgente alla Camera in materia dell’alluvione in Emilia Romagna.

Sono previsti anche 3.000 euro per gli autonomi che si sono trovati costretti a interrompere la loro attività. Si tratta di misure che cercheranno di limitare il disagio, per quanto possibile. Il ministro ha anche fatto riferimento alla sospensione di spese come i mutui e alle spese per i funerali delle vittime, che saranno sostenute dallo Stato.

Dal punto di vista idrogeologico, sono stati messi a rischio 23 fiumi, poi ci sono state 30 frane, ciò ah portato rispettivamente ad allagamenti e smottamenti in diverse aree della regione, anche limitrofe con quelle confinanti.

Nell’informativa viene anche ricordata la collaborazione con il ministero della Cultura per valutare i danni ai beni culturali.

Musumeci ha parlato poi del ripristino delle linee elettriche, al momento ancora impossibile perché molte zone non sono accessibili dai tecnici ma presto la situazione dovrebbe tornare alla normalità.

“il territorio deve essere messo in sicurezza, questa è la priorità dell’agenda politica di governo. la nostra nazione è più propensa a ricostruire che a prevenire ma è possibile ridurre gli effetti disastrosi di eventi come questo con un piano nazionale apposito. stiamo lavorando per predisporre norme che semplifichino le procedure nella fase post-emergenziale”.

Poi ha precisato che si sta lavorando ad ampio spettro anche per valutare nella sua interezza il discorso di sismicità, ovvero quali sono le regioni italiane più a rischio terremoti, quali sono i Comuni che in tal caso possono essere raggiunti facilmente dai mezzi di soccorso e altri interrogativi analoghi.

Tutto questo servirà a delineare come il nostro Paese risponde a fenomeni estremi come questo, in modo da studiare un piano d’azione per intervenire con know how e limitare il più possibile i danni.

La popolazione lotta per ricostruire la normalità

C’è disperazione fra coloro che sono stati costretti a lasciare tutto e fuggire, al contrario di tanti alti che insistono nel voler rimanere nella loro abitazione nonostante i disagi, in un disperato tentativo di mantenere la loro dignità e valorizzare i sacrifici di una vita.

Le zone alluvionate – Nanopress.it

I giornalisti raccolgono le testimonianze di chi ha la forza di parlare, fra questi un uomo che ha trovato riparo in una delle strutture che si sono improvvisate centri di accoglienza. Fa fatica a parlare, gli occhi lucidi e il volto segnato dall’età. Nelle sue parole il dolore di chi ha fatto tanti sacrifici che in poco tempo sono stati resi vani.

Un altro uomo fa vedere i danni alla propria officina meccanica, dicendo che nemmeno uno tsunami provocherebbe un disastro simile. Ancora, un padre cerca disperato insieme ai pompieri la bicicletta di suo figlio in mezzo al giardino allagato della sua casa e dopo averla trovata, alla domanda se desiderasse recuperare altro, ha risposto:

“mio figlio sarà felicissimo, va bene così. vogliamo solo che l’acqua vada via per cominciare a riparare i danni”.

Anche lui ha la voce spezzata dal dolore. Difficile immaginare tutta questa devastazione per chi non l’ha provata direttamente sulla propria pelle. Intanto, una buona notizia è arrivata dal Cdm di ieri, dove sono stati stanziati i primi due miliardi, contro ogni pronostico che invece parlava di una cifra di gran lunga minore. Serviranno comunque altri soldi perché i danni sono stati quantificati in otto di miliardi di euro dal presidente di Regione, Bonaccini.

Si tratta comunque di stime provvisorie e sarà importante la collaborazione dei Comuni colpiti, per un preciso rendiconto che inizierà fin da subito.

Guardando il cielo assolato di questi ultimi giorni, i temporali sembrano quasi un lontano ricordo ma gli emiliani e i romagnoli colpiti dalle alluvioni e dalle frane hanno bene a mente la furia del maltempo.

L’acqua ha danneggiato pesantemente abitazioni, infrastrutture e tutto ciò che riguarda l’agricoltura. Della conta dei danni e dei risarcimenti si è parlato al Consiglio dei ministri che ha varato ieri il decreto legge maltempo, con misure ad hoc per questa emergenza.

Per aiutare la popolazione sono stati stanziati soldi ma anche bloccate le rate dei mutui, gli adempimenti fiscali, quelli contributivi e amministrativi fino al 31 agosto.

Un intervento economico importante di cui la Meloni si è detta soddisfatta e anche Bonaccini, sebbene poi abbia aggiunto che si tratta solo di un primo passo, servirà poi un decreto appositamente studiato per la ricostruzione.

Bonaccini e Meloni – Nanopress.it

Una ricostruzione materiale che sarà molto lunga ma nessun provvedimento potrà invece cancellare il trauma e la paura vissuta. Quindici le vittime, un evento che ha portato all’istituzione di un giorno di lutto nazionale che verrà osservato a partire dal prossimo anno.

Una quotidianità spazzata via insieme a sacrifici e ricordi di una vita. Tante le donazioni che continuano ad arrivare e i volontari che da tutta Italia stanno fornendo il loro supporto sul campo, speriamo davvero che in futuro situazioni del genere possano essere previste in anticipo, in modo da limitare le perdite materiali e di vite umane.

 

Claudia Marcotulli

Diplomata in grafica pubblicitaria, amo l'arte, la natura, gli animali, la grafica, la fotografia e la scrittura.

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