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Cronaca

Morto per recuperare il cellulare, la fidanzata Sara Bragante: “Inondata di insulti”

Numerosi gli insulti che la ragazza sta ricevendo in queste ore dopo che il suo fidanzato è morto cercando di recuperare il suo telefono.

Sperone Altar Knotto- Nanopress.it

“Assassina”,” Ti auguro la sua stessa fine” queste le parole rivolte alla ragazza.

Cos’è accaduto

Andrea Mazzetto, un ragazzo di soli 30 anni, è morto cercando di prendere il suo telefono che era andato a finire in un punto pericoloso. All’inizio si era ipotizzato che il telefono caduto fosse della ragazza, Sara Bragante, situazione che l’ha portata ad attirare l’odio di moltissime persone.

Addirittura c’è stato qualcuno che ha preso alcune sue foto su Instagram ed ha fatto una storia affiancata da una parola molto difficile da sopportare “Assassina”.

Un dolore che non ha mai fine per una ragazza che non solo ha visto morire davanti ai suoi occhi la persona amata, ma che oggi si trova ad essere sommersa da un gran numero di insulti e offese che rendono l’intera situazione ancora più insopportabile.

La dinamica dell’incidente

Una giornata diversa dal solito in cui Sara e Andrea avevano deciso di andare a fare un’escursione. Nulla di strano fino a quando non sono arrivati presso lo sperone “Altar Knotto“.

Elicottero che sorvola il luogo dell’incidente- Nanopress.it

Qui la coppia ha scattato numerose foto tra cui un selfie proprio in quel luogo in cui da lì a poco, si sarebbe consumata una terribile tragedia.

Andrea amava molto arrampicarsi a differenza di Sara che era più restia alla vita spericolata. Quel giorno però Andrea ha invogliato la ragazza a seguire il suo esempio anche se soffriva di vertigini.

Così anche Sara lo ha raggiunto su quella cima così alta. Andrea le ha chiesto di mettersi in posa mostrandole poi quello scatto in cui la ragazza aveva il viso pallido dalla paura. Una situazione nuova per lei in cui non era per nulla a suo agio al punto che le tremavano le gambe e le girava la testa.

Ed è a quel punto che Andrea, per sorreggere Sara, fa cadere il telefono che casca tra i cespugli. Un dispositivo elettronico importante in cui il ragazzo conservava fatture e altri documenti di lavoro.

Così sceglie di scendere per andare a recuperarlo. Durante la sua discesa un piede si incastra nella roccia e, nel momento in cui riesce a liberarsi, la pietra si sgretola e lui precipita nel vuoto.

L’odio con cui Sara deve combattere

Una situazione drammatica già di suo a cui si aggiungono i vari commenti degli haters che l’hanno inondata di messaggi terribili.

C’è chi punta il dito contro di lei affermando che è tutta colpa sua, chi invece, con tanta cattiveria, ha affermato: “Spero pubblicherai i selfie dal funerale del tuo ragazzo“.

Non manca chi ha addirittura insinuato che il ragazzo sia morto a causa sua in quanto non poteva vivere senza telefono alludendo al fatto che inizialmente si era creduto che Andrea stesse cercando di recuperare il telefono di Sara.

Vigili del fuoco sullo sperone di Altar Knotto- Nanopress.it

Non sono mancati poi i commenti degli haters riguardo al fatto che la ragazza abbia deciso di pubblicare l’ultimo scatto fatto insieme, quell’ultimo selfie proveniente proprio dal luogo della tragedia.

La decisione di Sara

Sara afferma che Andrea era un ragazzo che amava molto scattare delle foto e postarle sui vari social. Per lui era un modo come un altro per poter rivivere quei ricordi ogni volta che ne aveva voglia.

Il ragazzo infatti vedeva Instagram proprio come un album fotografico. Ed è proprio per questo motivo che la ragazza ha scelto di dedicargli quell’ultima foto, quel selfie fatto insieme cercando di imprimere nella sua mente il ricordo di quella giornata felice trascorsa insieme ad Andrea prima che la tragedia avesse luogo.

Per difendersi dagli haters, Sara però ha dovuto bloccare tutti i suoi profili. Ciò però non è stato sufficiente per allontanare tutti questi commenti.

Ed è per questo che ha preso la decisione di rendere privato ogni suo social ed usarlo solo ed esclusivamente per guardare quelle foto pubblicate, proprio come amava fare Andrea.

Marina Nardone

Sono Marina Nardone, nata nel 1992 e diplomata al liceo classico. Amo la scrittura anche se il mio cuore è occupato da un'altra passione, quella per l'uncinetto con cui creo dei piccoli capolavori. Su Nanopress.it mi occupo di economia.

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