E’ morto all’età di 83 anni Nicola Materazzi lo storico ingegnere della Ferrari. Ha progettato modelli iconici come la F40 e la 288 Gto. Dopo un lungo periodo di malattia è venuto a mancare nella sua casa a Sapri.
Dopo una lunga malattia nell’ultimo periodo le sue condizioni di salute erano peggiorate aggravandosi fino ad oggi, 24 Agosto, quando il suo cuore ha cessato di battere.
Era originario di Caselle in Pittari, Salerno, ed è morto nella sua abitazione a Sapri dove risiedeva da anni.
L’ingegnere ha vissuto una “carriera” brillante. Ha dato il suo ingegno e la sua firma ad auto storiche apprezzate ed amate da tutti fino ad essere considerato il migliore ingegnere meccanico di tutti i tempi, secondo una prestigiosa rivista americana.
Tra le auto progettate da lui, l’indimenticabile F40, l’auto voluta per il 40esimo anniversario della casa costruttrice quando ancora era in vita Enzo Ferrari.
Fu proprio lui a scegliere ed incaricare Nicola Materazzi della progettazione di quella auto speciale. La F40, però, grazie alle capacità tecniche dell’Ingegnere originario di Salerno, segnò una profonda svolta nella costruzione e, soprattutto, nella progettazione delle supercar.
L’ingegnere di origini campane si era laureato alla Federico II di Napoli. Conseguita la laurea in ingegneria ha lavorato presso l’ateneo come assistente di un docente. Subito dopo in Lancia iniziò ad occuparsi, presso l’ufficio tecnico, di approcci matematici per risolvere problemi di ingegneristica.
Nel 1979 viene assunto dalla Ferrari nell’ufficio tecnico del reparto corse. L’ingegnere inizia ad occuparsi di Formula 1. Lo fa ai tempi di Gilles Villeneuve, in un momento complicato che segna cambiamenti radicali. Si parla, infatti, dei primi turbocompressori da corsa potenti ma inaffidabili e, quindi, pericolosi.
Sono innumerevoli i progetti a cui ha partecipato e le auto a cui ha dato vita. Sarà, però, per sempre ricordato come il padre della mitica F40. L’auto presentata nel 1987 per la quale Materazzi ha lavorato a stretto contatto con Aldo Brovarone e Leonardo Fioravanti di Pininfarina.
Tutto il suo ingegno si riversò sul motore della supercar un 8 cilindri a V di 90 gradi da 478 CV. Sul cambio manuale a 5 marce con frizione bidisco a secco e sulla carrozzeria e design dell’auto.
Se ancora oggi viene considerata una autovettura leggendaria, evidentemente, il lavoro portato a termine dall’Ingegnere di Salerno è stato all’altezza delle aspettative di Enzo Ferrari.
Del resto la sua filosofia di vita che ha sempre riversato nelle sue progettazioni recitava che una auto sportiva deve essere realizzata con passione puntando al massimo di quanto si è capaci. Diversamente per l’Ingegnere queste non sarebbero state più auto sportive ma auto commerciali.
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