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Categories: Cronaca

Morì a 4 anni perché curato solo con l’omeopatia, padre accusato di omicidio colposo

Luca Monsellato, morì a 4 anni per complicanze cardiache, dovute a un’influenza trattata esclusivamente con farmaci omeopatici. La Procura aveva chiesto l’archiviazione del caso, mentre ora i genitori verranno processati con l’accusa di omicidio colposo. Era infatti il padre, medico omeopata, o somministrare le medicine al figlio.

Il fatto risale al 20 ottobre 2011: il piccolo Luca, colpito da una forte influenza, complicata da una gastroenterite, non superò la crisi e morì a soli 4 anni. Le cure omeopatiche e le tisane al finocchio, somministrate dal padre, non furono sufficienti.

Il gip di Lecce,Alcide Maritati, ha voluto respingere la richiesta di archiviazione del caso e ha invece aperto un processo a carico dei genitori, Marcello Monsellato e Giovanna Pantaleo, con l’imputazione di omicidio colposo.

Il bambino sarebbe giunto all’Ospedale di Tricase ‘Cardinal Panico’ già morto, con lividi sugli arti inferiori e un evidente stato generale di sofferenza, causato da un’influenza protrattasi per diversi giorni.

Tesi non sostenuta dai genitori, che invece avevano riferito al Magistrato, che il loro figlio era arrivato vivo e che poi era andato in arresto. A quel punto il personale sanitario aveva tentato di rianimarlo per oltre un’ora.

Inoltre, il padre, omeopata e presidente onorario dell’Amos, l’accademia nazionale di medicina omeosinergetica, una volta giunto in ospedale, aveva subito spiegato di aver personalmente curato suo figlio con medicinali omeopatici.

In virtù di tale testimonianza, al tempo vennero iscritti nel registro degli indagati, non solo i genitori del bambino, ma anche tre medici, la cui posizione fu successivamente archiviata.

E a distanza di pochi giorni, il Magistrato fece richiesta di archiviazione anche per i due genitori. La sua posizione però non ha convinto il gip Alcide Maritati che ha respinto la domanda e ha spedito i genitori sotto processo.

Beatrice Elerdini

Beatrice Elerdini è stata una collaboratrice di Nanopress dal 2014 al 2019, occupandosi di cronaca e attualità. Degli stessi argomenti ha scritto su Pourfemme dal 2018 al 2019.

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