L’artista di strada Mauro Mantovani è stato ucciso da un treno lungo i binari della Milano-Lecco. Nello stesso punto in cui, un anno fa, era morto il writer di origini russe Svyatoslav Naryshev. Mauro Mantovani, 38 anni, faceva l’operatore sociale ma nell’ambiente era uno stimato street artist. Aveva esposto le sue opere, vincendo anche dei premi.
Usava lavorare con i rifiuti. Li recuperava dai capannoni abbandonati di Sesto San Giovanni e creava opere d’arte.
Giovedì sera, verso le 21.30, è stato travolto da un treno in corsa sulla linea Milano-Lecco, all’altezza di via Breda, a Sesto San Giovanni.
Si tratta di un punto maledetto dove, come spiegano gli agenti della Polfer, a causa di una leggera curva prima dell’arrivo nella stazione di Sesto, non ci si può accorgere del rumore del treno. Che non ha lasciato scampo a Mantovani.
Nel suo zaino gli agenti hanno trovato delle bombolette spray, segno che con ogni probabilità l’uomo era arrivato lì in bicicletta per disegnare. Gli agenti non possono ancora, tuttavia, escludere l’ipotesi del suicidio.
Punto maledetto, dicevamo. Proprio sui quei binari, nell’aprile 2016, era stato travolto da un treno e ucciso un altro artista di strada, il 19enne di origini russe Svyatoslav Naryshev. Il writer che era insieme a lui era riuscito invece a salvarsi per miracolo.
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