Abbiamo letto tutti di Michele Bravi e dell’incidente mortale che avrebbe provocato (il condizionale è d’obbligo, sarà un giudice a stabilire la dinamica del sinistro) con una manovra azzardata alla guida di un’auto presa a noleggio. Ricordiamo che in un primo momento si era parlato, citando una ricostruzione della polizia locale di Milano, di un’improvvida inversione a U a causa della quale aveva centrato una donna a bordo di una moto (deceduta successivamente in ospedale per le gravi ferite), poi il suo avvocato era intervenuto precisando che Bravi stava solo svoltando a sinistra per accedere a un passo carrabile dal lato opposto della strada.
In attesa che la magistratura determini le reali responsabilità (il cantante, che ha comunque prestato immediatamente soccorso alla donna ed è risultato negativo ai test su alcol e droga, rischia fino a 7 anni di carcere per omicidio stradale), Michele Bravi ha deciso di annullare tutti i suoi impegni nell’ambito dello spettacolo, sia per rispetto della persona defunta che per riprendersi dallo shock dell’incidente.
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‘Noi possiamo capire come stia lui in questo momento, è normale’, ha dichiarato a Libero il fratello della vittima, che ha chiesto di parlare con la stampa per spiegare il punto di vista dei familiari della donna, ‘Però noi che dovremmo dire del nostro dolore? Eravamo una famiglia estremamente unita e quell’incidente ha distrutto ben più di una famiglia’.
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Quindi la stoccata a Michele Bravi: ‘Noi non chiediamo niente, non ci interessano gli anni di galera che gli daranno e se glieli daranno, non gli portiamo neppure rancore. Ma è possibile che dopo sette giorni lui e il suo staff abbiano trovato il tempo di redigere un comunicato diffuso su giornali e social, e non cinque minuti per telefonarci?’
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Ma a parte questo, al fratello della donna perita nell’incidente non va assolutamente giù la ricostruzione del sinistro fatta dall’avvocato di Michele Bravi. Per lui, infatti, le responsabilità del cantante sono estremamente chiare: ‘I rilevamenti dicono che la macchina condotta da Bravi era in mezzo alla corsia e il passo carrabile a cui allude l’avvocato porta a un box, non ad un’abitazione. Ciò non toglie che, quando si è al volante, chiunque debba guardare prima di girare. Io non permetto che la realtà venga stravolta: era un’inversione di marcia, nient’altro. Non c’erano segni di frenata, era una manovra continua. Non siamo qui per fare polemica ma esigiamo rispetto per nostra sorella’.
E ha pienamente ragione.
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