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Meteo, alta pressione africana in arrivo?

Meteo, dopo settimane di diffuso maltempo, i modelli fisico-matematici intravedono una nuova fase. Un periodo caratterizzato dall’ascesa dell’anticiclone africano che potrebbe stabilizzare le condizioni del tempo su buona parte del nostro Paese e, soprattutto, dare luogo ad un deciso aumento della temperatura.

Caldo africano – nanopress.it

Nella seconda parte della settimana e specificatamente a partire da venerdì, si osserverà un’area di bassa pressione che si avvicina alla Spagna dalle Isole Azzorre, favorendola formazione di un promontorio anticiclonico di origine africana sul Mediterraneo occidentale.

Meteo, alta pressione africana. Durata limitata?

L’effetto stabilizzante dell’alta pressione appare, ad oggi, piuttosto limitato poiché una debole area di bassa pressione continuerà a persistere sui Balcani, influenzando ancora parte dell’Italia.

Temporali dopo l’alta pressione – Nanopress.it

Inoltre, correnti fresche provenienti dal nordest europeo continueranno ad affluire verso l’Europa centrale. Pertanto, nei giorni 9 e 10 giugno si prevedono ancora temporali pomeridiani, sebbene meno diffusi rispetto ai giorni precedenti, ma ancora possibili sulle zone interne montuose. I litorali saranno sempre meno esposti, con prevalenza di sole.

Tendenza per domenica

Per quanto riguarda la giornata di domenica 11, la situazione è ancora incerta poiché l’instabilità potrebbe tornare ad aumentare su tutta la parte settentrionale del paese, mentre le regioni centro-meridionali grazie al consolidamento del promontorio africano potrebbero vivere la prima ondata di caldo (limitato) della stagione con valori anche superiori ai 32-33 gradi.

Ondata di caldo al Sud – Nanopress.it

Per la giornata festiva, quindi, appare altamente probabile un’Italia divisa in due: frequente instabilità con rovesci e temporali anche di intensità localmente moderata al nord, mentre il centro ma soprattutto il Sud vivrà il suo primo periodo di stabilità estiva.

Meteo Giugno, verso la svolta calda?

Sembrerebbe che l’anticiclone africano stia facendo i primi tentativi di espandere la sua influenza verso il bacino del Mediterraneo, portando con sé non solo una maggiore stabilità meteorologica, ma anche un notevole aumento delle temperature. Tuttavia, è importante notare che queste prospettive sono ancora incerte e dovremmo usare il condizionale quando parliamo di queste possibili evoluzioni.

Verso i 30 gradi, dove?

Se tale scenario si verificasse, ci aspetteremmo un’impennata delle temperature verso la fine di questa settimana, soprattutto nelle zone del Sud e sulle due Isole Maggiori, dove il termometro potrebbe superare i 30°C. Al Centro e al Nord, l’aumento termico potrebbe essere meno evidente, ma comunque si potrebbero registrare qualche grado in più rispetto alla media.

Caldo in aumento – Nanopress.it

Dovremo attendere i prossimi aggiornamenti per avere ulteriori conferme o eventuali smentite riguardo a questa previsione. L’unica certezza è che, almeno fino a venerdì 9, nonostante una graduale ripresa delle temperature, l’influenza dell’aria calda proveniente dall’Africa rimarrà ancora distante dal nostro Paese.

Giugno dei record, i valori in Italia

Sono stati numerosi gli anni in cui, nel mese di giugno, abbiamo registrato valori particolarmente elevati. Tra questi, ad esempio, vanno ricordati

Le temperature più calde registrate in Italia nel mese di giugno variano da regione a regione. Ecco alcuni esempi delle temperature massime riportate in diverse città italiane nel corso degli anni:

  • Reggio Calabria, in Calabria, ha raggiunto i 42.0°C il 26 giugno 1968.
  • Catania, in Sicilia, ha raggiunto i 43.0°C il 25 giugno 1998.
  • Cagliari, in Sardegna, ha raggiunto i 42.0°C il 30 giugno 1962.
  • Foggia, in Puglia, ha raggiunto i 43.4°C il 22 giugno 2007.
  • Bologna, in Emilia-Romagna, ha raggiunto i 40.0°C il 30 giugno 2003.
  • Firenze, in Toscana, ha raggiunto i 41.2°C il 26 giugno 2019.
  • Roma, nel Lazio, ha raggiunto i 40.7°C il 29 giugno 2019.
  • Milano, in Lombardia, ha raggiunto i 39.8°C il 30 giugno 2003.
  • Torino, in Piemonte, ha raggiunto i 38.6°C il 30 giugno 2003.
  • Trieste, in Friuli-Venezia Giulia, ha raggiunto i 38.4°C il 27 giugno 2003.

Da questi dati, si evince come gli eventi estremi del mese di giugno riguardano soprattutto quello del 1998 a Catania e quello del 2007 in Foggia quando si toccarono i 43.4°.

Foggia e Catania, meteo quasi estremo

Il 22 giugno 2007, Foggia, ha registrato una temperatura estremamente elevata di 43.4°C. Questa cifra rappresenta un record di caldo per la città e testimonia l’intensità dell’ondata di calore che ha colpito la regione in quel giorno.

Caldo a Foggia

Durante quel periodo, l’Italia era interessata da una massa d’aria calda e secca proveniente dall’Africa settentrionale, che ha contribuito ad aumentare le temperature in molte parti del paese.

Nel caso di Catania, in Sicilia, il 25 giugno 1998, la città ha raggiunto una temperatura di 43.0°C, che rappresenta un’altra notevole ondata di calore. La Sicilia, essendo situata nel Mar Mediterraneo, può essere influenzata dall’anticiclone africano, che porta masse d’aria calda dal continente africano verso l’isola.

Ondata di caldo in Sicilia – Nanopress.it

Questo fenomeno può contribuire ad aumentare notevolmente le temperature estive in Sicilia, compresa Catania.

Eventi meteo estremi

Entrambi gli eventi sono esempi di condizioni meteorologiche estreme che possono verificarsi durante il periodo estivo in Italia. Tali ondate di calore possono avere effetti significativi sulla salute, sull’agricoltura e sull’ambiente in generale. Pertanto, è importante prendere precauzioni durante questi periodi, come idratarsi adeguatamente, evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde e seguire le indicazioni delle autorità locali per la protezione dai rischi legati al caldo intenso.

Gianfranco Spensieri

Meteorologo professionista - Sono nato a Campobasso nel mese di settembre del 1980, sono laureato in Ingegneria Civile e Ambientale. Nel corso degli anni ha approfondito in modo particolare tutte le tematiche relative all’innesco delle frane superficiali in rapporto alle precipitazioni e analizzato le principali cause relative all'inquinamento atmosferico. Dal 2017 collaboro quotidianamente con la Testata Giornalistica Regionale della Rai facendo parte dei meteorologi di Rai Meteo per quanto concerne la regione Molise. Da marzo 2023 entra a far parte della squadra di NanoPress curando la parte meteo e ambiente.

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