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Tecnologia

Meta e Google, tagli a costi e personale: razionalizzazione delle risorse

Il piano di Meta e Google, che prevede tagli a costi e anche al personale. Non sempre con licenziamenti: il 10% dei dipendenti in meno entro due mesi.

Menlo Park, sede Meta – Nanopress.it

La razionalizzazione delle grandi compagnie, al lavoro con il taglio dei costi e con la gestione delle risorse interne. Dipendenti invitati – o costretti – a trovare un’altra posizione nell’azienda, entro due mesi. Meta e Google in difficoltà.

Meta e Google, i colossi tecnologici in difficoltà: gestione delle risorse e tagli

Anche le big tech sono alle prese con la gestione delle risorse. Costi in aumento, inflazione, materie prime sempre più rare e care, hanno costretto le maggiori aziende tecnologiche a stabilire un piano di razionalizzazione. Sia con un taglio ai costi, che al personale, fa sapere il Wall Street Journal, che parla di riorganizzazione interna con tagli dei costi previsti fino a un 10%.

In questo senso Google e Meta si preparano a una sorta di rivoluzione interna, con Google che ha già invitato alcuni dei dipendenti a trovare un’altra posizione sempre all’interno dell’azienda.

Pesa la crisi internazionale, con ancora lo spettro del covid e gli strascichi della pandemia. In questo contesto diverse aziende americana hanno pensato di ridurre l’organico, senza intervenire con licenziamenti. In questo modo vi è stata una riorganizzazione di dipendenti con la possibilità di ricollocarsi. Qualora non si dovesse trovare posto, però, si verrebbe ugualmente licenziati.

Le spese di Facebook ammontano a 20,4 miliardi con un rincaro del 22% di spese annue. Ricavi in calo anche rispetto a un anno fa secondo lo Chief Product Officer Chris Cox, che parla di “ambiente di crescita lento”.

Ma grava sulle aziende anche l’aggiornamento sulla privacy della Apple in tema pubblicità. In questo senso Meta ha avuto più difficolta nelle ad e nelle inserzioni, dunque gli investimenti si spostano in altri settori.

Anche Google, come ha di recente scritto il Wall Street Journal, ha adottato la stessa linea dicendo ai dipendenti di candidarsi per posizioni interne per rimanere. Il tempo a disposizione per trovare una collocazione è di 60 giorni, mentre i lavoratori hanno firmato una petizione per allungare tale periodo fino a 180.

Secondo Google sarebbero il 95% dei dipendenti che hanno richiesto di rimanere, a trovare posto in azienda.

Google, nuova politica sulla Privacy: “Il web come lo conosciamo è a rischio”

Secondo Matt Brittin, presidente Emma di Google, il web con le nuove politiche della privacy corre un rischio. Serve, secondo Brittin, una politica di pubblicità più rispettosa, ma altrettanto mirata. Le alternative, qualora il web non dovesse riuscire a mettersi al passo con i nuovi dettami, potrebbero essere drastiche.

Le ipotesi sono due: un web a pagamento o l’addio agli annunci personalizzati. Modelli assolutamente impopolari, continua il presiedete, che renderebbe non più il web alla portata di tutti, ma piuttosto un lusso. I danni provocati dalla seconda ipotesi sarebbero invece miliardari.

Google – Nanopress.it

In ambito cookie, Google crede di poter eliminare quelli di terze parti, che permettono il riconoscimento degli utenti su un sito diverso da quello dove si sta navigando. Una soluzione che rappresenterebbe un punto di svolta nel settore pubblicitario tecnologico, che necessiterebbe la reinvenzione di una tecnologia.

Antonio Meli

Classe 1993, laureato in comunicazione e lingue, e in giornalismo, tra Siena e Roma. Appassionato di cinema, musica, storia e spettacolo. Mi piace scrivere e criticare.

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