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Medici e compensi dalle case farmaceutiche: la precisazione di Gsk

Dopo aver “appreso dalla stampa e dal web di alcune iniziative di Codacons in diverse Regioni italiane volte a segnalare i nominativi dei medici che, nel corso degli ultimi anni, avrebbero ricevuto compensi dall’azienda”, la casa farmaceutica GlaxoSmithKline (Gsk) ha tenuto a precisare alcuni punti per tranquillizzare i cittadini.

“La correttezza e l’appropriatezza, sotto ogni profilo, dell’indispensabile rapporto fra aziende farmaceutiche e operatori sanitari per il progresso delle cure sono garantite da un sistema basato sulla trasparenza e tracciabilità dei flussi che è oggetto di attento controllo sia da parte delle autorità che del singolo cittadino”.

L’azienda – si legge in una nota diffusa alla stampa – ritiene opportune alcune precisazioni: i compensi versati ai medici sono di diversa natura e riguardano sia corrispettivi per prestazioni rese in favore di Gsk che rimborsi spese per la partecipazione dei primi a eventi formativi accreditati e obbligatori previsti dalla normativa applicabile.

La rendicontazione di questi trasferimenti di valore su base individuale, cioè per singolo operatore sanitario che ne abbia beneficiato, è liberamente e gratuitamente consultabile da ogni cittadino ed è disponibile, così come previsto dal Codice deontologico Farmindustria e dal Codice deontologico Efpia, sul sito di Gsk www.gsk.it/operatori-sanitari/. Non è pertanto necessario l’ausilio di alcun intermediario o pagamento di alcuna quota associativa o iscrizione per conoscere tali dati.

Tra le modalità previste dai menzionati codici etici, la società ha scelto di fare propria “la modalità di rendicontazione più rigorosa decidendo di collaborare solo con gli operatori sanitari che avessero preventivamente acconsentito alla pubblicazione da parte di Gsk stessa, nelle forme sopra descritte, dei compensi ovvero dei rimborsi ricevuti”.

Il colosso farmaceutico è pertanto “sinceramente grato a questi medici poiché, oltre a contribuire al progresso della scienza e della medicina con il loro lavoro, hanno anche deciso di rinunciare al loro diritto alla riservatezza per il bene superiore della trasparenza nei confronti della comunità”. In ragione di ciò, Gsk ritiene che tali medici vadano portati ad esempio e non, invece, additati negativamente.

Nella nota si legge infine: “Abbiamo fatto nostro tale sistema votato alla limpidezza dei rapporti con gli operatori sanitari e lo dimostra ogni giorno: è sufficiente una scorsa al sito internet per ritrovare tutte queste informazioni così come molte altre relative alla propria presenza in Italia, ai propri prodotti oltre a numerosi altri argomenti di sicuro interesse”.

In collaborazione con AdnKronos

Kati Irrente

Giornalista per vocazione, scrivo per il web dal 2008. Mi occupo di cronaca italiana ed estera, politica e costume. Naturopata appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d'autore.

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