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MDMA, effetti della droga nota come ecstasy, che impazza tra i giovani

Quali sono gli effetti dell’MDMA, a breve e lungo termine? Altrimenti nota come ecstasy, è una delle droghe più utilizzate dai giovani, soprattutto in ambientazioni di ‘festa’ come le discoteche. Gli effetti dell’MDMA sono principalmente a carico del cervello, che a lungo andare, può subire alterazioni anche permanenti. Anche se le manifestazioni a breve termine dell’ecstasy possono sembrare ‘piacevoli’, già soltanto a distanza di poche ore, la ‘bella favola’ si trasforma nel più terribile dei film horror. Scopriamo insieme tutti gli effetti dell’MDMA, i rischi connessi a un’assunzione prolungata e le difficoltà che incontra chi sceglie di disintossicarsi.

MDMA: storia dell’Ecstasy

L’MDMA, scientificamente la 3,4-metilendiossimetamfetamina, altrimenti nota come ecstasy, è una droga molto in voga tra i più giovani. Dal punto di vista chimico, l’MDMA è una feniletilammina, ha pertanto una struttura molecolare molto simile alla metamfetamina. Il suo meccanismo d’azione agisce come stimolante del sistema nervoso centrale.

Era il 1912, la prima volta che è stata sintetizzata la MDMA, dai laboratori Merck. Con buona probabilità, il suo impiego doveva essere quello di un farmaco ad azione anoressizzante, tuttavia iniziò a essere impiegata in ambito medico, negli Stati Uniti, soltanto negli anni ’70. Negli anno ’80 venne inserita tra le sostanze poste sotto controllo, diventando di fatto una sostanza ‘illecita’.

Oggi, l’MDMA arriva nel nostro Paese principalmente dai Paesi Bassi e dal Belgio: qui viene prodotta l’ecstasy sotto forma di compresse, capsule e polvere. Il mercato dell’MDMA si estende a tutto il mondo.

MDMA: gli effetti a breve termine dell’ecstasy

Quali sono gli effetti ‘positivi’ dell’MDMA? Ogni volta che assumete una pastiglia di ecstasy, si innesca un meccanismo di stimolazione del sistema nervoso centrale, che genera a sua volta tutte quelle sensazioni considerate ‘piacevoli’, per cui soprattutto i giovani scelgono di assumere la droga MDMA. Solitamente, l’MDMA viene assunta per via orale e gli effetti dell’ecstasy si manifestano in genere entro 30/60 minuti dalla somministrazione, mentre l’apice si raggiunge dopo 2-3 ore dall’assunzione. Gli effetti dell’MDMA tendono a scomparire dopo 4-6 ore, lasciando campo libero agli effetti ‘negativi’.

Ma quali sono gli effetti ‘positivi’ a breve termine dell’ecstasy? Ecco di seguito i principali:

– Intensa euforia;
– Aumento dell’empatia e dei sentimenti verso cose o persone, anche sconosciute;
– Aumento dell’emotività;
– Estrema sensazione di felicità;
– Aumento della fiducia in se stessi;
– Disinibizione;
– Aumento della percezione di sensazioni;
– Aumento dello stato di veglia;
– Lievi allucinazioni;
– Alterazione della percezione del tempo.

Naturalmente, come accade per qualsiasi tipologia di stupefacente, anche per l’MDMA gli effetti a breve e lungo termine possono variare da persona a persona, in base alla quantità assunta, il grado di tolleranza, all’età, alla concomitante assunzione di alcol o altre droghe.

MDMA: gli effetti a lungo termine dell’ecstasy

Quali sono invece gli effetti dell’MDMA a lungo termine? Oltre a quelli sopra elencati, l’MDMA può indurre effetti negativi che possono perdurare anche per alcuni giorni dopo l’assunzione della sostanza. Ecco di seguito i principali effetti dell’MDMA a lungo termine:

– Nausea;
– Allucinazioni;
– Brividi;
– Sudorazione eccessiva;
– Ipertermia;
– Tremori;
– Crampi muscolari;
– Visione offuscata;
– Stanchezza o letargia, oppure insonnia;
– Perdita dell’appetito;
– Stati d’ansia e paranoia;
– Irrequietezza;
– Irritabilità;
– Disturbi della memoria.

Con l’assunzione di MDMA si verifica inoltre quello che viene chiamato il fenomeno del Flashback: la persona che assume ecstasy, conserva atteggiamenti che solitamente ha quando assume MDMA, anche nei momenti in cui è lucida. In pratica gli effetti da MDMA non si manifestano solo a breve termine, ma anche a grande distanza dall’assunzione. Con il passare del tempo, l’assunzione costante di MDMA porta alla psicosi: l’umore tende a incupirsi, si percepisce un senso di estraneità dalla propria vita, e si sviluppano manie di persecuzione e ansia generalizzata.

MDMA: gli effetti dell’astinenza da ecstasy

Coloro che tentano di disintossicarsi dall’MDMA, vanno inevitabilmente incontro a una serie di ‘effetti indesiderati’, dovuti alle crisi d’astinenza. Ecco di seguito i principali effetti dell’astinenza da MDMA:

– Depressione;
– Ansia e attacchi di panico;
– Insonnia;
– Depersonalizzazione;
– Percezione distorta della realtà;
– Paranoia;
– Crampi alle gambe;
– Nausea e/o vomito;
– Naso che cola;
– Starnuti;
– Sudorazione eccessiva;
– Vampate di caldo e brividi di freddo alternati;
– Forti emicranie;
– Tachicardia;
– Pressione alta;
– Debolezza.

MDMA: i danni dell’ecstasy

I danni dell’assunzione cronica di MDMA possono essere irreparabili: l’ecstasy può provocare danni permanenti al cervello, patologie psichiatriche, oltreché gravi problemi nelle emozioni, nell’apprendimento e nell’integrazione delle emozioni.

Beatrice Elerdini

Beatrice Elerdini è stata una collaboratrice di Nanopress dal 2014 al 2019, occupandosi di cronaca e attualità. Degli stessi argomenti ha scritto su Pourfemme dal 2018 al 2019.

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