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Categories: Cronaca

Matteo Salvini contestato a Napoli attacca i napoletani, ma dimentica i suoi cori razzisti

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Povero Matteo Salvini, mi verrebbe da esclamare guardando questo video del 2009. Sì, povero perché è talmente messo male che ora deve andare a racimolare voti perfino al Sud e nientedimeno anche a Napoli (evidentemente quelli del Nord non gli bastano più per sopravvivere). Se avessi la possibilità di intervistarlo, gli chiederei per prima cosa quali precauzioni ha preso per evitare di restare contagiato dal colera, per proteggere le sue pupille olfattive dalla puzza e se ha allertato un elicottero per essere pronto a fuggire in caso di terremoto (che poi ci accusano di essere “terremotati” neanche fosse una colpa essere stati vittime di una calamità naturale).

Sarà stato proprio per evitargli questo disturbo, quest’inutile fatica, che alcuni napoletani hanno deciso di impedire al “soldato Salvini” di tenere il suo comizio? O saranno state, invece, le immagini impresse nella memoria di tutti (tranne che dello stesso Salvini, si intende) dell’esponente della Lega Nord che canta cori da stadio (salvo poi sostenere che solo a Napoli c’è gente che preferisce “il tifo da stadio al lavoro”) contro i napoletani a convention politiche? O sarà stata la stanchezza da continui insulti e dalle continue umiliazioni che quelli del Carroccio hanno indirizzato ai meridionali e ai napoletani in genere?

Per quanto mi riguarda sono soprattutto il ricordo delle intercettazioni telefoniche fra il tesoriere della Lega Nord, Francesco Belsito, ed esponenti della ‘ndragheta per pilotare appalti e rubare i soldi allo Stato italiano e la consapevolezza che proprio il partito di Salvini ha imposto ai vari governi berlusconiani che si sono succeduti negli ultimi venti anni di limitare al minimo i fondi da destinare al mezzogiorno d’Italia.

Da un lato, infatti, i leghisti hanno stretto accordi e alleanze con la parte peggiore di quel meridione che loro tanto disdegnano al solo fine di poterci lucrare e soprattutto permettendo alla criminalità organizzata di arricchirsi, espandersi e infiltrarsi maggiormente nel tessuto socioeconomico nazionale. Dall’altro hanno impedito che quello stesso mezzogiorno potesse risorgere da quelle ceneri in cui è sprofondato ormai da oltre un secolo anche per colpa di quel settentrione predatore e prepotente.

Ma potrebbe essere anche il ricordo di quella voce stridula e fastidiosa di Matteo Salvini che, negando l’evidenza di avere un ruolo direttamente responsabile nella tragedia dei rifiuti in Campania, sostiene che quell’emergenza sia un problema tutto napoletano e pertanto debbano essere loro a risolverlo, rifiutando quindi la proposta di smistare in tutta Italia la spazzatura accumulata in Campania.

Eppure per l’ominide Salvini tutto questo non se lo ricordi, o meglio fa finta di non ricordarlo, di non saperlo e con consapevolezza lo tace, apostrofando su Facebook quelli che lo hanno contestato come “un gruppo di violenti che hanno impedito ai cittadini per bene (ah ma quindi Salvini ce ne sono anche a Napoli di cittadini per bene?) di incontrare la Lega”.

Innanzitutto bisogna ricordare che il diritto di protesta è sancito dalla Costituzione, anche se capisco che l’ominide Salvini non tenga molto in considerazione la nostra carta costituzionale (se non ricordo male qualche suo compare di partito ci ha perfino sputato sopra) visto che il primo firmatario era proprio un napoletano (Salvini, si chiamava Enrico De Nicola…se lo cerchi su Google scoprirai chi è!).

E poi devo dire che personalmente non sono d’accordo con chi impedisce di parlare anche al proprio peggior nemico e preferisco la scuola di Voltaire (Salvini, anche questo lo trovi su Google e non è neanche napoletano!) del “Non sono d’accordo con ciò che dici, ma darei la vita affinché tu possa dirlo”. Sono, infatti, sempre partito dal presupposto che chi impedisce al proprio avversario di parlare ed esprimere il proprio pensiero (pensiero eh, non surrogati) abbia paura che le proprie idee siano meno forti.

È pur vero però che il dibattito deve essere civile e rispettoso di entrambe le parti, allora mi pare che in questi anni la Lega e Salvini in testa (il video in apertura lo dimostra) abbiano perso ogni diritto, ogni dignità di poter parlare a Napoli e ai napoletani. E allora quelli che hanno organizzato la contestazione non sono né vandali, né neoborboni, ma semplicemente napoletani che difendono la propria città.

Ai cittadini che stanno firmando il referendum della Lega, invece, dico di essere stufi non solo di una “politica cittadina incapace” – come sostiene Salvini nel suo post – ma anche di una politica nazionale corrotta e criminale come quella della Lega, della camorra ma anche di chi la protegge come ha fatto proprio la Lega Nord quando (il 12 gennaio del 2012) votò contro l’arresto del casalese Nicola Cosentino e della disoccupazione ma anche di chi ha contribuito a crearla e aggravarla favorendo le industrie del Nord.

Su una cosa, invece, sono d’accordo con Salvini: “La violenza non deve mai prevalere sulle idee”. Ma per avere delle idee è necessario avere delle facoltà intellettive!

Fabrizio Capecelatro

Fabrizio Capecelatro è stato un redattore interno di Nanopress fino al 2018. Si è occupato di politica e cronaca, con particolare riguardo a tematiche incentrate su criminalità organizzata e camorra. Su temi di attualità e di cronaca criminale ha scritto anche su Pourfemme.

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