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Matteo Renzi discorso commovente: perché ha ringraziato i figli e la moglie?

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Un discorso commovente in cui ringrazia i figli e la moglie e annuncia la fine del suo governo. Matteo Renzi si rivolge al Paese in conferenza stampa a ridosso del voto del referendum del 4 dicembre, poco dopo la mezzanotte, quando ancora i dati non sono definitivi ma già chiari. “L’esperienza del mio governo finisce qui. Viva L’Italia, viva tutti Noi”, dice davanti ai giornalisti. È un premier sorridente ma commosso quello che si presenta a Palazzo Chigi, specialmente quando ringrazia la moglie Agnese Landini e i figli, per “aver sopportato questi mille giorni“. Le sue prime parole sono arrivate da Twitter, quel “Grazie a tutti, comunque vada“, che avevano già annunciato la sua decisione. Renzi ha confermato che già nel pomeriggio di lunedì consegnerà le dimissioni al Capo dello Stato, dando al fronte del No “oneri e onori” della vittoria.

“Viva l’Italia che non sta alla finestra, viva l’Italia che crede alla politica”, dice Renzi in merito all’alta affluenza che ha caratterizzato il voto referendario. Il premier si assume tutta la responsabilità della sconfitta ma avvisa: ora tocca alle opposizioni darsi da fare. “Il No ha vinto in modo netto, i miei complimenti ai leader del fronte del no. Questa vittoria consegna a loro oneri e onori. Tocca a chi ha vinto avanzare proposte di riforme”.

Per lui che aveva legato l’esperienza di governo alle riforme e che da tempo aveva annunciato le dimissioni in caso di sconfitta al referendum, è arrivato il momento di ringraziare chi lo ha aiutato in questo cammino. “Agli amici del sì che hanno condiviso questa battaglia, vorrei darvi un abbraccio affettuoso ‘uno per uno'”, dice in una citazione di Papa Giovanni. “Ci abbiamo provato, avevamo una chance semplice e chiara, ma non siamo riusciti a convincerli. Abbiamo preso milioni di voti, impressionanti ma insufficienti”.

La sua è una piena assunzione di responsabilità, senza giri di parole. “Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta. Ho perso io, non voi”, ripete rivolgendosi ai suoi sostenitori. “Voi non avete perso, sentitevi soddisfatti. C’è rabbia, delusione, è normale ma siate fieri. Andare contro qualcuno è più facile, arriverà un giorno in cui tornerete a festeggiare la vittoria e vi ricorderete delle lacrime di questa notte”.

A perdere, ribadisce, è solo lui. “Nella politica italiana nessuno perde mai, non vincono”, disse citando la “non vittoria” del PD di Pier Luigi Bersani che lo ha portato fino a Palazzo Chigi. “Dopo tutte le elezioni non cambia mai nulla. Lo dico a voce alta con un nodo in gola. Non sono riuscito a portarvi alla vittoria, ho fatto tutto quello che si poteva fare. Credo nella democrazia e per questo, quando uno perde, non fa finta di nulla”.

Andiamo via senza rimorsi. Noi abbiamo combattuto. L’esperienza del mio governo finisce qui. Non possiamo fare finta di nulla. La poltrona che salta è la mia. Domani pomeriggio riunirò il CDM e consegnerò le mie dimissioni al Presidente della Repubblica”, conferma con tono commosso.

Il governo rimarrà in carica per le incombenze più recenti, a iniziare dalla legge di stabilità e il terremoto con il progetto Casa Italia. “Accoglierò Il mio successore a Palazzo Chigi per consegnargli la campanella chiunque sia”, dice. Infine un pensiero alla sua famiglia, alla moglie Agnese “per aver sopportato i mille giorni e per aver rappresentato al meglio il mio paese. Grazie ai miei figli”.

“Sono stati mille giorni che sono volati. Ora per me è arrivato il momento di mettermi in cammino. Viva l’Italia, viva tutti noi”, è la sua conclusione.

Lorena Cacace

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