Matteo Messina Denaro, il boss trapanese ricercato da oltre vent’anni, avrebbe trascorso parte della sua latitanza a Palermo nel Palazzo di ferro in via dei Cantieri protetto dal clan dell’Acquasanta. A rivelarlo è il collaboratore di giustizia Vito Galatolo durante il processo Apocalisse. Galatolo sostiene di avere appreso la notizia in carcere dallo zio, ma ha anche aggiunto: “però non posso dire se è vero o no, che era appoggiato in via dei Cantieri”.
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Davanti alla quarta sezione del tribunale di Palermo, Vito Galatolo sottolinea come i rapporto tra i palermitani e Matteo Messina Denaro sia continuativo, il latitante boss trapanese ha un ruolo determinante. Vito Galatolo ha raccontato di aver partecipato a un summit tra boss in cui si è discusso l’attentato del pm della trattativa Stato-Mafia, Nino Di Matteo. Il racconto è stato anche confermato da un imputato non pentito, Camillo Graziano, nell’ambito dello stesso processo Apocalisse.
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