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Politica

Maternità surrogata, FdI chiede la stretta: “Sia reato anche all’estero”

Fratelli d’Italia pronto alla stretta sulla questione maternità surrogata. Secondo il partito di Meloni è “un business” che va fermato anche all’estero.

Donna incinta – Nanopress.it

Rauti e Malan potrebbero essere i firmatari del nuovo disegno di legge con il quale Fratelli d’Italia è pronto a tornare alla carica contro la maternità surrogata. L’intento è quello di andare a modificare l’articolo 12 della legge del 19 febbraio 2004 n.40, “In materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all’estero da cittadino italiano”. No di FdI alla “commercializzazione del corpo femminile” e al business del turismo procreato.

Maternità surrogata, FdI chiede la stretta: “Sia reato anche all’estero”

Il sottosegretario alla difesa Isabella Rauti e il capogruppo di FdI al Senato Lucio Malan hanno ripresentato a palazzo Madama il dl con il quale Fratelli d’Italia è pronto a muovere battaglia contro la maternità surrogata. Il partito di Giorgia Meloni è pronto ad aprire nuovamente la quesitone, dopo che nella scorsa legislatura nell’aprile del 2022 la commissione Giustizia della Camera aveva adottato il testo base del dl, in ambito di reato perseguibile universalmente per la maternità surrogata anche all’estero oltre all’Italia, adottando quello di Meloni e Mara Carfagna. Fratelli d’Italia e Lega avevano votato a favore mentre il Partito Democratico e i Cinque Stelle avevano votato contro.

La questione della maternità surrogata è stata tratta anche lo scontro 27 gennaio a Palazzo Chigi, quando ad andare in scena è stata la seconda seduta del Comitato Nazionale per la Bioetica, con Angelo Luigi Vescovi, biologo e farmacologo e presidente del comitato. Il professore ha deciso di aprire un tavolo anche su tale questione.

Maternità surrogata, FdI: “Commercializzazione del corpo femminile”

Ma in Italia la maternità surrogata è già vietata, e le pene vanno dai tre mesi di reclusione fino ai tre anni, con multe da 600 mila euro che posso arrivare anche al milione di euro. Nel decreto legge firmato da Rauti e da Malan dunque, l’aggiunta fondamentale riguarda le pene, che verranno applicate anche se il fatto verra commesso all’estero.

Secondo Fratelli d’Italia come si legge nella premessa del ddl, in questi anni in ambito di maternità surrogata si è venuto a creare il turismo procreato, ossia il fenomeno che riguarda le coppie italiane che non potendo avere un figlio emigrano all’estero, in un Paese dove la maternità surrogata è permessa.

Donna incinta in ospedale – Nanopress.it

Nel disegno legge si parla anche di “commercializzazione del corpo femminile” e commercializzazione dei bambini stessi, i quali a detta del partito vengono trattati come delle merci e di queste pratiche sempre più in aumento diversi Paesi ne avrebbero tratto vantaggio creando dei business. Si cita l’India nel dl Rauti-Malan, alla quale andrebbero più di 2 miliardi di dollari ogni anno.

Sono Stati Uniti e India i due Paesi dove la maternità surrogata è legale e ai quali la maggior parte delle coppie si rivolge per tale pratica.

Il focus su India e Usa

Sempre i firmatari della proposta hanno parlato dell’India, dove nelle zone povere del Paese vorrebbero “reclutate le volontarie” che producono ogni anno più di 1500 bambini. Citano anche i prezzi, bassi, Rauti e Malan, con cifre che si aggirarono attorno ai 25 mila euro, e ai 30 mila, mentre negli Stati Uniti solitamente il costo non va sotto i 50 mila dollari.

Le giovani che vengono volontariamente a prestarsi alla maternità surrogata in maniera legale guadagnerebbero in un anno cifre vicine ai 9 mila dollari, a gestazione, mentre alcune donne vengono individuate nelle zone povere del Paese costrette – si legge nella proposta – a firmare contratti che non obbligano a nessun trattamento medico post parto e pagate decisamente meno, tra i 3 mila e i 5 mila dollari.

Secondo i firmatari anche negli Usa il business sarebbe in crescita, con un aumento esponenziale negli ultimi anni. Si parla di numeri ancora più alti di quelli dell’india, con 2 mila nascite ogni anno, con la possibilità per i genitori anche di andare a scegliere alcune caratteristiche fisiche del bambino: “Un mercimonio di madri e bimbi” accusano i due senatori FdI.

Antonio Meli

Classe 1993, laureato in comunicazione e lingue, e in giornalismo, tra Siena e Roma. Appassionato di cinema, musica, storia e spettacolo. Mi piace scrivere e criticare.

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