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Mangiare nutrie: la proposta shock di un assessore provinciale di Treviso

Avete bisogno di risorse proteiche a chilometri zero? La soluzione potrebbe essere mangiare nutrie. L’affermazione shock, che sta facendo molto discutere anche il cosiddetto popolo del web, giunge dall’assessore alla Protezione Civile della Provincia di Treviso Mirco Lorenzon, secondo cui quella della nutria sarebbe ‘carne sanissima’, e risolverebbe alla radice il problema delle zone limitrofe, che ha visto aumentare a dismisura la popolazione di questo mammifero roditore originario del Sudamerica, il quale, dopo essere stato importato in Europa, si è diffuso radicalmente generando non pochi danni, soprattutto nel nostro Settentrione, con relativi grattacapi per le autorità locali. Evidentemente per qualcuno rappresenta una soluzione più pratica rispetto alla sterilizzazione.

Le nutrie si moltiplicano senza freni poiché, oltre ad essere molto prolifici dal punto di vista riproduttivo, non hanno predatori naturali, e ciò ha consentito loro di conquistare ampie fette del territorio veneto, nel Monticano, nella Lia e in tutti i canali intorno. Da qui nasce il problema di come ostacolare la sovrappopolazione delle nutrie: la Provincia si è prodigata nel diffondere trappole nelle zone incriminate, ma questi animali sono piuttosto furbi e non si lasciano catturare facilmente, mentre alcuni residenti continuano a segnalare la presenza di buche negli argini dovute proprio alle attività delle nutrie. Questo è il contesto da cui nasce l’affermazione di Lorenzon, che a molti è apparsa un po’ troppo sopra le righe anche rispetto all’evidenza del problema.

Forse siamo prevenuti, ma la nutria si nutre di cose sanissime, più di altri animali che noi già mangiamo, come polli e conigli‘, ha dichiarato l’assessore, suscitando non poche reazioni contrarie. L’idea di cacciare e mangiare questi roditori entusiasma pochi, per usare un eufemismo, e sembra rivelare più che altro ancora una volta l’incapacità dei nostri politici, soprattutto in ambito locale, a prendere adeguate contromisure di fronte ad oggettivi problemi di convivenza con alcune specie animali. È possibile far coesistere l’uomo e la fauna in un medesimo territorio senza ricorrere alla caccia indiscriminata? La domanda ci pare legittima visti anche i recenti e poco apprezzabili esiti ottenuti con orsi ed altre specie. Che si attuino dunque politiche serie per contrastare la crescita esponenziale delle nutrie sul territorio italiano, lasciandoci la libertà di ignorare se esse siano una tale ‘prelibatezza’ degna di finire sulla nostra tavola.

Giulio Ragni

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