“Dopo ogni disastro ripetiamo le stesse lamentele, ma poi non si fa nulla”. Gìà nel 1970 “si condannava l’urbanismo selvaggio. Stessi discorsi di oggi. Pensi quante case in più sono state costruite in questi 44 anni…“. Così il meteorologo Luca Mercalli in un’intervista al ‘Fatto Quotidiano’. “Il cambiamento climatico – aggiunge – c’è ed è oggettivo, ma per ora rimane ancora un elemento minore. Nella massa di ingredienti di questa torta, è come lo zucchero a velo“. Contro il dissesto idrogeologico – continua il meteorologo – “ci sarebbe bisogno di tre interventi. Primo: la manutenzione del territorio. Secondo: il blocco della nuova edilizia. Lo Sblocca Italia del governo va esattamente nel senso opposto. Costruire nuove infrastrutture è l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno. Dobbiamo ristrutturare quelle esistenti. Terzo: l’informazione del pubblico“.
La Liguria – spiega Mercalli – “ha tutti gli elementi per essere vittima di questi eventi estremi: è una regione montuosa, con un’alta instabilità idrogeologica, vicina a un mare caldo come il Mediterraneo, che alla fine dell’estate diventa una riserva infinita di vapore per alimentare nubifragi. Ci aggiunga sopra 50 anni di cementificazione…“. “In Italia la Protezione civile è migliorata, ma ogni Comune avrebbe l’obbligo di disporre un piano di protezione civile. Magari esistono pure, sepolti in qualche cassetto, serviti solo a far lavorare qualche ditta“, conclude Mercalli.
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