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M5S, il giallo delle mail dei deputati hackerate

E’ un vero e proprio giallo quello che riguarda la posta elettronica dei deputati del Movimento 5 Stelle. Le mail dei grillini sarebbero state violate dai pirati informatici e subito è scattato l’allarme hacker. Non si ha ancora la certezza, ma l’allarme è stato lanciato dallo stesso staff di Grillo. Ai parlamentari sarebbe stato consigliato di interrompere l’uso dell’e-mail connessa al server Parlamentari5Stelle. Non si sa ancora bene se ci siano stati soltanto dei disservizi o se il server sia stato attaccato da veri hacker, che hanno avuto l’occasione di fare delle intrusioni nella posta dei deputati.

La questione è stata affrontata nell’assemblea del Movimento 5 Stelle a Montecitorio e avrebbe determinato paure e dubbi fra i deputati. Nel gruppo si sarebbe creato anche un certo malumore, perché non tutti sono d’accordo a far gestire i servizi informatici a soggetti esterni.

Le reazioni

All’interno del gruppo dei 5 Stelle si è manifestata una certa insofferenza. Secondo alcune fonti, alcuni hanno manifestato molte perplessità riguardo alla pratica del direttivo di non consultare l’assemblea per ogni decisione che comporti una spesa inferiore alla soglia di 10.000 euro. La gestione della parte informatica era affidata al deputato Massimo Artini e proprio quest’ultimo è stato chiamato in causa per il presunto hackeraggio delle mail. Per lui qualcuno ha ipotizzato anche un procedimento di espulsione.

Tuttavia Artini ha fatto presente di non aver mai fatto niente di testa propria e di aver lavorato gratis per il gruppo. Artini ha sottolineato di non aver avuto contatti né con Beppe Grillo né con Gianroberto Casaleggio, ha specificato di essere sempre stato corretto e ha dichiarato che il messaggio sui presunti hacker poteva anche essere diffuso internamente e che non avrebbe dovuto essere reso pubblico.

Altri problemi, comunque, si aggiungono alla gestione delle mail dei deputati grillini. Dopo che si è affidata ad un servizio esterno la gestione della posta elettronica, sarebbe avvenuta anche la completa cancellazione dei vecchi messaggi. Circa 30 deputati avrebbero perso tutte le mail dell’ultimo anno e mezzo. Tutto ciò non fa altro che aumentare la tensione all’interno del gruppo. Forse si tratta di una spia che indica come, il gruppo, nei fatti, non esista più? Qualche voce insinua proprio questo dubbio.

Giorgio Rini

Giorgio Rini è stato collaboratore di Nanopress dal 2014 al 2017, occupandosi principalmente di politica, cronaca e spettacoli.

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