Dal 4 luglio addio ai libretti bancari e postali al portatore, in base alle nuove norme di prevenzione del riciclaggio internazionale e del finanziamento al terrorismo previste dal decreto legislativo 90/2017. I libretti dovranno quindi essere nominativi.
Addio ai libretti al portatore, quindi, dopo anni di battaglia verso quelli che spesso rappresentano un ostacolo alla tracciabilità del denaro. Per la gioia di chi ricicla denaro sporco.
L’addio ai libretti al portatore non nominativi è previsto con l’entrata in vigore del decreto legislativo 90/2017, di recepimento della IV direttiva europea sul risparmio, e le nuove e ben più restrittive norme di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento al terrorismo.
Le nuove norme sulle «limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore», stabiliscono che sarà «ammessa esclusivamente l’emissione di libretti di deposito, bancari o postali, nominativi ed è vietato il trasferimento di libretti di deposito bancari o postali al portatore che, ove esistenti, sono estinti dal portatore entro il 31 dicembre 2018».
Insomma, banche e uffici postali potranno dare ai clienti solo libretti nominativi. Sempre dopo l’«adeguata verifica della clientela», per verificare chi sia il titolare effettivo.
Cosa deve fare chi detiene libretti al portatore?
Cosa deve fare chi detiene libretti al portatore non nominativi? Niente paura: chi possiede la tipologia di libretto che dal 4 luglio diventa illegale avrà tempo fino al 31 dicembre 2018 per estinguerlo.
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