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Legalizzazione della cannabis: in Italia arriva la proposta di legge


218 parlamentari hanno presentato una proposta sulla legalizzazione della cannabis in Italia. Le firme arrivano da quasi tutti gli schieramenti politici. PD, Forza Italia, M5S, SEL, Gruppo Misto, tutti si sono dichiarati d’accordo nel presentare questa proposta di legge. L’unico che è rimasto contrario è Matteo Salvini della Lega, il quale ha detto chiaramente che è meglio non legalizzare la cannabis, ma piuttosto proporre la legalizzazione della prostituzione. Salvini ha detto provocatoriamente che i rapporti sessuali non fanno male, mentre la cannabis ha degli effetti collaterali che non vanno sottovalutati.

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Eppure, sostengono gli esponenti degli altri partiti, l’opinione pubblica andrebbe in un’altra direzione, perché, come rivelerebbe un sondaggio Ipsos, l’83% dei nostri connazionali penserebbe che le leggi contro la diffusione della droga leggera nel nostro Paese non siano efficaci.

La proposta di legge

Che cosa comprenderebbe nel dettaglio la proposta di legge presentata in Parlamento? Secondo il progetto legislativo, i maggiorenni potranno detenere una certa quantità di cannabis per uso ricreativo. Si tratta di 15 grammi a casa e 5 grammi fuori casa. Rimane il divieto assoluto per i minorenni. Inoltre la marijuana si potrebbe coltivare a casa, fino ad un massimo di 5 piante, ma il raccolto non può essere venduto.

Un’altra novità assoluta è rappresentata dai cannabis social club: i maggiorenni in Italia potrebbero avere la possibilità di coltivare in forma associata (fino a 50 membri) la cannabis, senza fini di lucro. In possesso di una specifica autorizzazione, la droga leggera potrà essere coltivata e lavorata e potrà essere venduta anche in negozi appositi, forniti di licenza dei monopoli. Sarebbero vietate l’importazione e l’esportazione.

Il progetto di legge in questione consentirebbe anche l’autocoltivazione per fini terapeutici e renderebbe molto più facile la prescrizione dei farmaci a base di cannabis. Rimarrebbero i divieti di fumo nei luoghi pubblici; non si potrebbe guidare se si è in stato di alterazione. I guadagni derivanti dalla legalizzazione sarebbero destinati per il 5% al finanziamento dei progetti del Fondo nazionale per la lotta alla droga.

Le reazioni

Coloro che hanno deciso di firmare il progetto di legge per la legalizzazione della cannabis sostengono che il 73% degli italiani sarebbe disposto a percorrere la stessa strada di alcuni Stati degli USA che hanno già legalizzato questa droga leggera. I firmatari sostengono che il proibizionismo ha fallito il suo intento. Inoltre, hanno dichiarato che il 58% degli italiani pensa che tutto ciò farebbe bene anche al nostro bilancio pubblico ed evidentemente ne sono convinti anche i nostri politici: la legalizzazione della marijuana potrebbe limitare le mafie e arricchire lo Stato. Questo spiega anche perché esponenti di partiti diversi, che solitamente sono in disaccordo su altre questioni, questa volta hanno dimostrato la loro unità di intenti.

Benedetto Della Vedova del Gruppo Misto, promotore della legge, ha osservato che sono aumentati i consumatori, i soldi alle mafie e i processi. Sono d’accordo Roberto Giachetti e Luigi Marconi del PD, Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Civati e Stefano Fassina del Gruppo Misto, Arturo Scotto di SEL e Pierpaolo Vargiu di SC. I parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno detto in commissione giustizia della Camera che la legalizzazione è una questione di giustizia.

L’esponente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha manifestato il suo no assoluto a quella che ritiene “una follia”. Un no diretto anche da Maurizio Lupi, capogruppo dei deputati di Area Popolare.

Giorgio Rini

Giorgio Rini è stato collaboratore di Nanopress dal 2014 al 2017, occupandosi principalmente di politica, cronaca e spettacoli.

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