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Laverne Cox, una transgender sulla copertina di TIME

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La transgender Laverne Cox sulla copertina del TIME. Il nome dell’attrice dice poco ai profani, ma tra pochi mesi la potremmo apprezzare in “Orange Is the New Black” (a settembre, su Mya). Il magazine americano non celebra però la sua carriera, ma come l’attrice, produttrice televisiva, sostenitrice (e icona) del movimento LGBT usa la sua popolarità per promuovere i diritti delle persone trans.

TIME sposta avanti l’asticella dei diritti civili in America: ad un anno dalla legalizzazione dei matrimoni gay ad opera della Corte Suprema, sulla cover del celebre magazine finisce Laverne Cox, un’attrice trans gender che usa la sua popolarità – datale dalla serie rivelazione di Netflix Orange Is The New Black – per promuovere maggiori diritti relativamente all’identità di genere.

In un’intervista senza peli sulla lingua, Cox – originaria dell’Alabama – ha raccontato di essere stata picchiata con le bacchette del tamburo dai suoi compagni di scuola in quanto “ero un uomo che sembrava una donna”, anche se l’episodio che le ha fatto più male non è stato un pestaggio, ma le frasi di una maestra a sua mamma.

In terza elementare la maestra ha chiamato mia mamma e le disse, ‘Signora, suo figlio finirà a New Orleans vestito da donna’. Fino a quel momento avevo sempre pensato di essere una ragazza, e che non ci fosse differenza tra uomini e donne”, ha spiegato nell’intervista a TIME.

L’attrice ha ricordato i suoi trascorsi da un terapista e la paura di Dio, ma anche “l’essere associata a qualcosa di degenerato”; fortunatamente i tempi sono cambiati, anche se molti trans gender non sono ancora pienamente accettati: “Ora – ha concluso la Cox – puoi sentirti meno solo grazie a internet, e anche nei media le giovani trans possano trovare più modelli a cui accostarsi rispetto al passato: ora possono pensare ‘Okay, sono così e sto attraversando queste cose’, rispetto a ‘Cosa diavolo c’è di sbagliato in me?’”.

Fulvia Leopardi

Fulvia Leopardi è stata collaboratrice di Nanopress dal 2014 al 2018, occupandosi principalmente di temi relativi all'ambito dello spettacolo, della televisione, della cultura.

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