Dopo la sospensione delle operazioni di volo disposta nella giornata di ieri, l’aeroporto di Catania è tornato operativo alle ore 9.00. Era stato chiuso a causa dell’eruzione vulcanica dell’Etna che ha provocato la caduta di un’ingente quantità di cenere lavica
L’aeroporto internazionale “Vincenzo Bellini” di Catania è tornato operativo dalle ore 9:00 di questa mattina. “Le operazioni di volo saranno ripristinate con iniziali limitazioni“. A renderlo noto è stata la Società di gestione dello scalo di Catania Fontanarossa (Sac).
L’aeroporto siciliano era stato chiuso nella giornata di ieri, domenica 21 maggio, a causa dell’attività eruttiva dell’Etna che aveva comportato l’emissione di cenere lavica, rendendo impossibile ogni operazione di atterraggio e decollo.
La Sac ha fatto sapere però che “potranno pertanto verificarsi ritardi sugli orari schedulati”. La società invita, pertanto, i passeggeri ad “informarsi sullo stato del proprio volo con le compagnie aeree”. Le informazioni circa l’operatività generale dell’aeroporto siciliano saranno disponibili, e aggiornate di ora in ora, sul sito ufficiale dello scalo (www.aeroporto.catania.it.).
Sul vulcano era presente un flusso lavico che fuoriusciva dal cratere sud-est, con materiale vulcanico che si generava ad ovest del Monte Frumento Supino.
Questo è quanto è emerso dallo studio delle riprese della rete di videosorveglianza dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio etneo (Ingv), di Catania. Non è stato possibile stabilire la posizione del fronte eruttivo più avanzato, che è rimasto confinato sulla somma dell’Etna, a causa della variabilità della copertura nuvolosa. Il “tremore” vulcanico comunque è rimasto sempre su indici medio-bassi.
Nella serata di ieri, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio etneo (Ingv) ha annunciato che il fenomeno eruttivo può dirsi concluso. Ha ipotizzato che ci sia stato “un evento parossistico di fontana di lava” non visibile direttamente a causa della copertura nuvolosa sulla somma e che ha provocato la caduta di cenere sul versante sud-ovest, tra le città di Adrano, Bronte, Biancavilla e Catania.
Stando alla ricostruzione fornita dall’Ingv “A partire dalle 11:35 il tremore vulcanico ha evidenziato una veloce discesa verso i valori medi, ai quali si è stabilizzato alle 12. Anche il tremore infrasonico ha mostrato un andamento simile.Il fenomeno eruttivo può ritenersi concluso. Le ultime localizzazioni del tremore vulcanico sono in corrispondenza del cratere di Sud-Est a una quota di circa 2.5 km sul livello del mare. Gli ultimi eventi infrasonici localizzati risultano in corrispondenza dei crateri Voragine e Bocca Nuova“.
Ha concluso l’Istituto “tutti i dati registrati sono compatibili con un evento parossistico di fontana di lava”.
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