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Cronaca

La tragedia di Daniel e Stefan, il dramma dei fratellini morti annegati ricorda quello di Ciccio e Tore

Una nuova tragedia si è abbattuta in provincia di Foggia. Nella giornata di ieri due fratellini di sei e sette anni hanno perso la vita dopo essere precipitati in un vascone per l’irrigazione profondo almeno tre metri nella zona di Innacquata, nei pressi della frazione di Beccarini.

Vigili del fuoco a lavoro nel vascone idrico – Nanopress.it

Secondo quanto ricostruito fino ad ora, i due bambini sarebbero usciti di casa nelle prime ore del pomeriggio mentre i genitori stavano riposando all’interno della loro abitazione. I vigili del fuoco, così come gli agenti di polizia ed i militari dell’arma dei carabinieri, si sono attivati nel tardo pomeriggio di ieri dopo le segnalazioni dei genitori preoccupati per non averli visti rientrare. Il recupero dei corpi, però, ha impiegato più tempo del previsto sia per la profondità della cisterna, che contiene più di cinquemila metri cubi d’acqua, sia per la scarsa illuminazione della zona. Al momento, gli investigatori non escludono nessuna pista: i due piccoli potrebbero essere scivolati oppure buttatisi intenzionalmente per fare gioco o per fare un bagno.

Cosa è successo davvero ai fratellini di Manfredonia?

Una storia, quella dei fratellini romeni di sei e sette anni, che ricorda drammaticamente quella di Ciccio e Tore, i fratellini caduti in un pozzo a Gravina di Puglia nel non troppo lontano 2006. Anche in questo caso l’ipotesi più plausibile all’avviso di chi scrive e quella della tragica fatalità: il fatto che a bordo piscina ci siano le ciabattine fa pensare che i piccoli si siano buttati per fare il bagno e che poi non siano riusciti a risalire. Altrimenti, anche le ciabattine sarebbero cadute con loro in acqua.

Ennesima tragedia che poteva essere evitata?

Manfredonia e i suoi abitanti sanno che quella cisterna, che peraltro non è neppure l’unica della zona, era capace di attirare la fantasia dei bambini e non è escluso che i due fratellini fossero in compagnia di altri minori. E se qualcuno era con loro, di certo non dimenticherà. I fatti così traumatici restano nella memoria di chi li vive. L’appello è che se e chi ha visto si rivolga agli investigatori, chiaramente con l’aiuto dei genitori e con tutte le cautele che devono essere adottate in casi come questo, perché potrebbero rivelare elementi utili per la ricostruzione della dinamica dell’incidente. Una ricostruzione che servirà

È altamente probabile, poi, che la Procura disponga l’autopsia. Anche se non ci sono dubbi che i due siano morti annegati, la conferma arriverebbe dal ritrovamento dell’acqua nei loro polmoni. Al contrario, la mancanza di quest’ultima nei polmoni dei due bambini significherebbe che quando sono caduti in acqua erano già morti. Un’ipotesi del tutto inverosimile.

Nel 2023 è davvero inammissibile che si possa perdere la vita come l’hanno persa i due bambini  di Manfredonia. Bisogna mettere in campo azioni concrete. Per questo, oggi più che mai, sarà dirimente comprendere le cause di questa tragedia affinché non accadano mai più fatti come questo tipo. La protezione dei minori è una responsabilità collettiva e coinvolge tutti i membri della società, non solamente le famiglie. Che non dovrebbero mai essere lasciate sole.

Anna Vagli

Giurista, Criminologa Investigativa, Scrittrice, Giornalista-Pubblicista, Esperta in Scienze Forensi, Psicologia Investigativa, Sopralluogo Tecnico sulla Scena del Crimine e Criminal Profiling. Certificata come Esperta in Neuroscienze Cognitive Applicate e come Analista Comportamentale Editorialista di crimine per Nanopress. Direttore scientifico Master in Criminologia in partnership con Studio Cataldi e Formazione Giuridica e docente Sole 24 h business school. Opinionista tv programmi Rai, Mediaset, Warner Bros Discovery Italia ed opinionista radiofonica per Rai Radio2 e Radio Capital.

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