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La reazione di Erdogan e del mondo arabo per il Corano bruciato a Stoccolma

Reazione di sdegno del mondo arabo per l’episodio di Stoccolma, dove un uomo ha bruciato il Corano: manifestanti all’ambasciata di Baghdad.

Stoccolma, Salwan Momika – Nanopress.it

Dalla Lega araba all’Iraq, fino alla Turchia di Erdogan che adesso preme contro la Svezia e il suo ingresso nella Nato. Tutto lo sdegno del mondo arabo contro il testo di Salwan Momika, l’uomo di origini irachene che nella giornata di oggi a Stoccolma con il consenso e sotto la protezione della polizia locale ha preso a calci una copia del Corano per poi darle fuoco. Dura la reazione anche dei Talebani, che parlano di “2 miliardi di fedeli disprezzati con quel gesto”.

Il gesto di Salwan Momika e lo sdegno: irruzione sciita a Baghdad all’ambasciata svedese

Non si placano le polemiche, aspre, al gesto di Salwan Momika. L’uomo di origine irachena che nella giornata di oggi a Stoccolma a bruciato il Corano per protesta, ha scatenato gravissime reazioni da parte di tutto il mondo musulmano. Il tutto è andato avanti con l’autorizzazione delle autorità svedesi, anch’esse sotto accatto, che avevano dato l’ok alla “dimostrazione” e che adesso hanno aperto un’indagine per agitazione contro un gruppo etnico. Anche l’uomo è stato denunciato per incitamento all’odio razziale.

Il 37enne, iracheno, ha detto di non essersi riferito ai musulmani, ma di essere andato contro ai loro pensieri. Lo scorso febbraio aveva fatto richiesta per un’altra dimostrazione, dove avrebbe avuto intenzione di seppellire il Corano in prossimità dell’ambasciata irachena ancora in segno di protesta. Quella volta la polizia ne vietò la messa in atto.

Il via libera a questa di dimostrazione invece era arrivato nella giornata di mercoledì, proprio in concomitanza con l’inizio della festa religiosa Eid al-Adha, la seconda in ordine di importanza per i musulmani, che simboleggia il sacrificio e viene praticata con delle preghiere dai fedeli di tutto il mondo. La decisione era arrivata dopo una sentenza della Corte d’Appello, secondo cui annullarla per via di un rischio attentato avrebbe rappresentato un errore.

Ma il gesto ha provocato aspre reazioni in tutto il mondo arabo, come detto. A partire da Baghdad, dove all’ambasciata svedese migliaia di manifestati si sono riuniti facendo irruzione per protestare contro il gesto del 37enne. A fare irruzione alcuni sostenitori sciiti del leader Moqtada Sadr. Lo riferisce AFP, che ha sottolineato come i manifestanti abbiano lasciato la sede diplomatica solo l’intervento della polizia. Il corteo era stato organizzato proprio dal leader religioso.

Le reazioni del mondo arabo, da Erdogan ai Talebani

Si rischia un disastro diplomatico, tra paesi medio-orientali e Svezia. Sadr e il governo iracheno ha fermamente condannato il gesto, del resto c’era da aspettarselo. Le azioni di Salwan Momika, un rifugiato iracheno in Svezia, davanti alla Moschea di Stoccolma durante il raduno, sono state definite estremiste da parte del governo iracheno. Il gesto compiuto, secondo i vertici di Baghdad, da “menti malate“. Ma anche la Svezia è stata attaccata, per avere concesso il permesso.

Baghdad – Nanopress.it

Durante le proteste sono state bruciate dai manifestanti – i quali hanno distribuito dei volanti con scritto “la nostra costituzione è il Corano – delle bandiere arcobaleno, della comunità LGBTQ+.

Ma anche la Turchia ha fermamente denunciato il gesto, che ha unito nelle proteste sunniti e sciiti. Recep Tayyip Erdogan ha fatto sapere che il suo Paese non cederà a tali provocazioni, minacciando adesso l’ingresso della Svezia nella Nato, e che Ankara insegnerà agli occidentali ad insultare i musulmani. “Non è libertà di pensiero, daremo prova della nostra reazione, verrà lanciata una lotta decisa contro il terrorismo e i nemici dell’Islam”. Parole durissime del presidente Turco rivolte ai membri del proprio partito, che vanno ad aggiungersi a quelle della Lega araba.

L’organizzazione politica degli stati arabi ha parlato invece di aggressione al cuore della fede musulmana, con questo gesto, così come il Consiglio di cooperazione del golfo. Altre denunce arrivano infatti alle autorità di Stoccolma, colpevoli a detta del mondo arabo di aver permesso una tale manifestazione.

Antonio Meli

Classe 1993, laureato in comunicazione e lingue, e in giornalismo, tra Siena e Roma. Appassionato di cinema, musica, storia e spettacolo. Mi piace scrivere e criticare.

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