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Categories: Politica

La proposta di Salvini: 6 mesi di leva obbligatoria, poi armi a casa

Sei mesi leva obbligatoria, poi i giovani possono portarsi a casa le armi. La proposta arriva dal segretario nazionale della Lega Nord, Matteo Salvini, che vorrebbe in Italia un modello come quello svizzero: “Sei mesi da militare o da civile, a livello regionale, con nozioni di pronto soccorso e protezione civile e addestramento all’uso delle armi”. Utile, poi, per la giustizia fai-da-te: “In Svizzera, i ragazzi si portano a casa l’arma che hanno usato, e così vedi che per i delinquenti cominciano i problemi”.

La proposta della Lega è già arrivata in Parlamento. Quello del servizio di leva obbligatorio è un vecchio cavallo di battaglia del Carroccio, sventolato più o meno in ogni occasione buona. Ma il leghista ha deciso poi di unire la polemica sui vaccini e, naturalmente, la situazione migranti. Un mix che non ha molto senso, se non quello di una mossa prettamente populista ed elettorale. Farsi giustizia da soli, cacciare i clandestini portatori di malattie, non obbligare ai vaccini i bambini.

L’Italia come il Far West, insomma, senza regole particolari in caso di reati, secondo Salvini, che ha parlato da Godega Sant’Urbano, nel trevigiano. Un’Italia con il fucile in mano, pronta a colpire il ladro, il malfattore, il violentatore. Senza ricorrere alle autorità preposte, ma mettendo in pratica il motto ‘occhio per occhio, dente per dente’. Siamo sicuri che funzionerebbe?

Spiegando come vede il Paese del futuro, Salvini ha quindi deciso di dedicarsi ai vaccini obbligatori e alla situazione dei migranti che continuano ad arrivare sulle nostre coste: “Ignorando le richieste, le proposte e le proteste di migliaia di genitori e di tantissimi medici, il presidente Mattarella ha firmato il decreto sui 12 vaccini obbligatori, un’iniziativa che non ha eguali in Europa. Mi chiedo chi stia vaccinando le migliaia di immigrati che sbarcano in Italia ogni mese, portandosi in casa malattie da tempo scomparse”.

Alessandro Pignatelli

Alessandro Pignatelli è stato collaboratore di Nanopress dal 2016 al 2018, occupandosi principalmente di cronaca e sport.

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