La battaglia del centrodestra per vietare la maternità surrogata anche all’estero arriva ad un nuovo punto di svolta: la Commissione Giustizia dà l’ok al reato universale, il testo arriverà alla Camera il 19 giugno.
Il tema della maternità surrogata è molto dibattuto in questo periodo nel nostro Paese, soprattutto dalle forze di governo del centrodestra, che si sono opposte fin da subito a questa pratica, perseguita principalmente all’estero.
Ora, la battaglia del governo Meloni arriva a un nuovo punto, ovvero l’ok da parte della Commissione Giustizia della Camera al dichiarare la maternità surrogata un reato universale, quindi anche se commesso fuori dall’Italia.
La gestazione per altri, ovvero la maternità surrogata, è già vietata in Italia, ma fino ad oggi era possibile intraprendere questo percorso all’estero.
Ora, la battaglia che Fratelli d’Italia e Lega hanno portato avanti da tempo sembra inasprirsi ancora di più, dopo l’ok della Commissione Giustizia alla maternità surrogata come reato universale.
Questo cosa vuol dire? Che la pratica durante la quale una donna porta avanti una gravidanza per un’altra persona o coppia sarà vietata anche per chi va all’estero.
Il testo arriverà alla Camera il 19 giugno e su questo risultato si ritiene molto soddisfatta Carolina Varchi, la relatrice della legge e deputata di Fratelli d’Italia che ha dichiarato: “Abbiamo concluso l’esame degli emendamenti con una piccola riformulazione al testo base. Il divieto di questa pratica che già c’è ha permesso che in Italia non si diffondesse, con questa legge estendiamo il reato alle condotte all’estero convinti che questo ulteriore divieto disincentiverà il ricorso a pratica della gestazione per altri e anche il turismo procreativo”.
Ieri, durante la seduta tenutasi fino a tarda sera, PD, Movimento 5 Stelle e anche Enrico Costa di Azione hanno giudicato negativamente questa proposta, definendola incostituzionale.
Se la maternità surrogata diventasse davvero reato universale, le cose per molte persone e coppie italiane cambierebbero radicalmente.
Questo reato sarebbe punibile anche se commesso da cittadini italiani all’estero, con diverse pene previste.
Queste ultime andrebbero dalla reclusione dai tre mesi ai due anni e anche con una multa, a partire dai 600mila euro fino ad arrivare a un milione di euro.
Secondo la relazione illustrativa presentata da Fratelli d’Italia, le pratiche della maternità surrogata “costituiscono un esempio esecrabile di commercializzazione del corpo femminile e degli stessi bambini che nascono attraverso tali pratiche, che sono trattati alla stregua di merci”.
In un’intervista a la Repubblica, Alessandro Zan, responsabile diritti della segreteria Schlein, ha definito questa strada verso il reato universale per la maternità surrogata come una violazione dei diritti internazionali.
Per lui, i veri problemi da affrontare sono altri: “Questo provvedimento, su cui la destra accelera, è del tutto incostituzionale. Mentre il problema urgente da affrontare, come chiesto dalla Consulta e dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea oltre che dagli appelli dei sindaci, è il riconoscimento all’anagrafe di migliaia di bambini, figli di coppie omogenitoriali, che oggi sono discriminati”.
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