La Corte suprema Usa intende votare per abolire la storica legge del 1973 che garantisce il diritto all’aborto negli Stati Uniti.
Dopo 49 anni il tribunale della costituzione statunitense fa marcia indietro, sostenendo che i due precedenti chiave sui quali la stessa Corte ha costruito la legalità dell’interruzione di gravidanza, sono errati e vanno ora capovolti sotto votazione.
Lo rivela il quotidiano Politico, che ha ottenuto in esclusiva una bozza scritta proprio dal giudice Samuel Alito sul parere della maggioranza dei saggi (cinque su nove dei giudici). Il documento è un ripudio “totale e fermo” della storica sentenza di Roe contro Wade.
Secondo il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il diritto delle donne è chiaramente fondamentale.
«Se la Corte suprema ribalterà la sentenza di
Roe contro Wade, spetterà ai nostri dirigenti eletti a tutti i livelli di governo, proteggere il diritto della donna a scegliere.
e spetterà agli elettori eleggere dirigenti
pro-scelta in novembre, alle elezioni di Midterm».
Ha detto Biden in una nota della Casa Bianca, invitando i parlamentari ad eleggere appunto parlamentari pro-scelta che regolino la sentenza, impegnandosi a propagarla sotto forma di legge vera e propria. Inoltre la Roe è stata una norma del paese per quasi 50 anni, quindi la correttezza di base e la stabilità della legge degli Stati Uniti, richiedono che non venga più ribaltata.
Il suddetto testo della Corte Suprema Usa è momentaneamente una bozza: quest’ultima è sì, autentica, ma non rappresenta ancora la decisione definitiva della massima autorità degli Stati Uniti d’America.
Lo afferma la Corte stessa, aggiungendo anche di aver dato il via ad alcune indagini sulla fuga di notizie relativa alle motivazioni con cui cinque dei nove membri si appresterebbero a cancellare la storica sentenza che ha introdotto il diritto di aborto negli Usa.
Centinaia di donne e attiviste del movimento femminista Pro-Choice, non hanno esitato a protestare immediatamente dopo aver appreso la spiacevole notizia della possibile negazione del diritto ad abortire.
“L’aborto è assistenza sanitaria” o “Il mio corpo, la mia scelta“, sono solo alcuni degli slogan che si leggevano sui cartelli innalzati la notte dell’annuncio per le strade di Washington D.C. Nel mentre, davanti all’edificio della Corte Suprema, si sono riuniti anche i gruppi rivali della Pro-Life, che al contrario hanno presentato slogan e manifesti contrari al diritto di abortire.
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