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Categories: Tecnologia

La candela che si accende e spegne dallo smartphone

Vuoi creare la giusta atmosfera? Le candele, magari pure profumate, sono sempre una scelta ottimale, ma se vuoi dare un tocco hitech inaspettato allora cosa ne pensi di Candle Touch? Trattasi proprio di candele che si possono accendere e spegnere attraverso lo smartphone, ma sbagliate a pensare che siano dotate di un faretto LED e un banale controllo a distanza, perché sono fatte di cera e illuminano con il fuoco! E come diavolo può funzionare un sistema del genere? In modo ingegnoso, vediamo.

Candle Touch è una candela smart che può essere controllata da smartphone o tablet Android così come iPhone o iPad, attraverso la tecnologia senza fili Bluetooth. Il suo claim è “Tecnologia innovativa, design unico e cera di qualità” perché è proprio sull’alto livello di questi fondamentali che si basa un gadget unico nel proprio genere. Dopo un lavoro lungo due anni, tra prototipi, sistemi di sicurezza e perfezionamenti, si è arrivati alla pre-commercializzazione. E si può ordinare online dalla pagina ufficiale.

Il fuoco può accendersi attraverso un innesco di bassa potenza che si può controllare anche senza contatto, dall’apposita applicazione scaricabile gratuitamente da Google Play e iTunes App Store. Di più, andando a soffiare sul microfono del cellulare, si potrà spegnere la fiammella grazie all’immissione di un piccolo getto d’aria nel dispositivo-candela. Sono presenti ben sei fragranze ossia Vaniglia, Citronella, Lavanda, Patchouli, Melone e Ambra. Sei profumi molto particolari e non banali che possono ben adattarsi con l’atmosfera che si vuole creare nell’ambiente.

Si possono controllare anche più candele contemporaneamente, se ci si allontana troppo la connessione Bluetooth si perde e la candela si spegne in automatico. Normalmente, una candela si consuma completamente in circa 55-70 ore. La batteria interna è ovviamente ricaricabile via USB come un normale gadget tecnologico.

Diego Barbera

Diego Barbera è stato un redattore interno di Nanopress fino al 2018. Si è occupato di tecnologia, sport, cronaca.

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