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Categories: Tecnologia

L’app che scopre se fai finta di fare esercizi fisici

C’è una vignetta significativa che mostra come sia cambiato il modo di fare esercizi fisici: prima ci si preparava in modo abbastanza sbrigativo a livello “estetico” e si badava più alla sostanza. Adesso è l’esatto opposto, perché si deve mostrare a tutti quanto si è belli col risultato che poi, alla fine, poco importa se si corre o pedala. Ebbene, è in arrivo una speciale applicazione che riesce a capire se stiamo trassando o meno e, nel caso, ci porta anche dei premi, per incentivare sempre di più una vita sana e con regolare attività fisica.

Che senso ha prendersi la briga di installare un’applicazione per monitorare l’allenamento se poi la si usa “dopandola”? Non bisogna dimenticare il potere dell’esibizionismo, che porta a condividere tutto sui social network, compresa un’immagine completamente fasulla di sé. In questo senso, mostrare che ci ammazziamo di esercizi fisici ogni giorno, con selfie in palestra oppure mentre si corre o pedala o prima di entrare in piscina è molto utile. Discorso a parte è quello legato al mondo delle assicurazioni.

Le assicurazioni utilizzano anche queste applicazioni per raccogliere più dati possibili e per spingere gli utenti a una vita più sana con incentivi, premi e riduzioni di costi. Tuttavia, affinché tutto sia effettivo e reale, è necessario andare a distinguere tra vero e falso e così arriva l’idea degli ultimi progetti come quello della società australiana MLC che offre il 10% di sconto se vengono rilevati parametri specifici. Lo si fa appunto con un’applicazione che è stata sviluppata… sull’esperienza diretta. Come?

Sì è formato un team di “falsificatori” e li si è posti in una condizione realistica, ad esempio sul divano con uno smartphone, e si è chiesto di simulare la camminata o corsa con movimenti ad hoc del polso. Successivamente, si sono catturati questi movimenti per poterli distinguere ancora meglio da quelli sinceri. Il livello di accuratezza è dell’84 per cento contro il 38 per cento dichiarato dalle applicazioni tradizionali. Il passo successivo sarà applicare tutto questo alle smartband e agli smartwatch. Quanta fatica per non fare fatica…

Diego Barbera

Diego Barbera è stato un redattore interno di Nanopress fino al 2018. Si è occupato di tecnologia, sport, cronaca.

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