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Politica

Italia: per la prima volta dal 1919 si vota in autunno

Domenica prossima in Italia si eleggono i 400 deputati della Camera e i 200 senatori del Senato, un terzo in meno rispetto a quelli eletti alle precedenti elezioni.

Palermo, Giorgia Meloni – Nanopress.it

Due anni fa in Italia un referendum costituzionale ha approvato il taglio dei parlamentari in un contesto di disaffezione politica in un Paese che praticamente va al governo ogni anno (67 premier negli ultimi 76 anni). Deputati e senatori sceglieranno il successore di Mario Draghi alla guida del Consiglio dei ministri.

Due anni fa in Italia un referendum costituzionale ha approvato il taglio dei parlamentari

E’ una posizione per la quale i sondaggi puntano su Giorgia Meloni, leader dei Fratelli d’Italia, partito neofascista che aspira a vincere le elezioni di domenica con un massimo del 25% dei voti. Chi sta correndo e perché sono in una coalizione? La destra ha accettato di formare una grande coalizione. Che si presentino insieme è rilevante, perché l’attuale sistema elettorale favorisce le coalizioni concordate prima delle elezioni.

Come mai? Perché circa un terzo dei seggi (37%) sono insediati in divisioni territoriali denominate associazioni uninominali. Sono 147 le sezioni in cui i deputati sono nominati con un sistema maggioritario: viene eletto un solo candidato, il più votato, quindi l’uninominale. Le trattative tra Meloni, Mateo Salvini (Liga) e Silvio Berlusconi (Forza Italia) hanno dato vita alla coalizione più di destra nella storia repubblicana d’Italia.

I tre partiti presentano candidati comuni, quindi tutti i voti di destra andranno presumibilmente al candidato che è stato deciso in questa alleanza, mentre quelli di sinistra saranno sparsi tra i diversi pretendenti. Pertanto, è molto probabile che l’asse Meloni-Salvini-Berlusconi conquisterà la maggioranza di questi seggi (si stima che fino al 90%). La triade ha anche convenuto che, se prevarrà alle urne, sarà il partito con il maggior numero di voti a proporre il presidente del Consiglio.

Alla coalizione di destra si oppone la frammentata sinistra, guidata dall’ex presidente del Consiglio Enrico Letta, del Partito Democratico (PD). Letta guida una piccola coalizione composta da un gran numero di partiti, che non ha accettato di unire le forze con il Movimento 5 Stelle, a causa del ruolo di questo partito antisistema nella caduta del governo Draghi.

Il M5S ha vinto le ultime elezioni, ma le mutazioni e la scissione di un centinaio di parlamentari ne minacciano la sopravvivenza

Il M5S ha vinto le ultime elezioni, ma le mutazioni e la scissione di un centinaio di parlamentari ne minacciano la sopravvivenza. Il resto dei seggi, gli altri due terzi (63%), sono scelti secondo un sistema proporzionale: si contano i voti che i partiti hanno ottenuto su tutto il territorio nazionale e si applicano le percentuali risultanti nella distribuzione dei seggi che corrispondono a ogni circoscrizione.

Giuseppe Conte – Nanopress.it

Una piccola quota di parlamentari è riservata all’elezione dei residenti all’estero. L’elettore troverà due schede, una rosa in cui eleggerà i suoi rappresentanti alla Camera, e una gialla in cui farà lo stesso per il Senato della Repubblica. La forma di elezione è simile tra i due, cambiano semplicemente il numero dei parlamentari e l’ambito territoriale in cui sono distribuiti i seggi.

Gli elettori hanno due decisioni da prendere. Da un lato, quale candidato viene scelto per il collegio uninominale (quello governato dal sistema maggioritario). D’altra parte, quale partito viene scelto per il voto nazionale. È la prima volta dal 1919 che in Italia voterà in autunno, a seguito delle elezioni anticipate.

Se la coalizione di destra ottiene buoni risultati, come previsto, il lavoro sarà facilitato al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha il compito di sondare i gruppi politici fino a trovare un candidato per commissionare la formazione del Governo. Il prescelto ha bisogno di ottenere la fiducia dei parlamentari alla Camera e al Senato, per via di un sistema bicamerale che, in realtà, genera blocchi e instabilità come quelli che hanno portato questa volta alle elezioni anticipate.

La formazione di governi di coalizione non è stata tradizionalmente un ostacolo per i partiti italiani. La parte difficile è stata mantenere la fiducia del Parlamento per più di un anno.

Paolo Battisti

Giornalista Pubblicista dal 2013. Amo la storia e mi occupo di politica estera

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