ISTAT: in calo il tasso di disoccupazione dell’8,1%. Sull’anno, si contano, inoltre più 677 mila occupati. Ecco tutti i dati della nuova rilevazione.
Secondo la nuova rilevazione effettuata dall’ISTAT, il tasso di disoccupazione è sceso all’8,1% e l’occupazione, di conseguenza, aumentata nel corso dell’anno di riferimento: sarebbero, infatti, 677 mila i nuovi assunti. Ecco tutti i dati comunicati dall’Istituto nazionale di statistica.
Secondo i nuovi dati forniti dall’ISTAT sarebbero 23 milioni 150 mila gli occupati nel secondo trimestre del 2022. Pertanto, si stima un aumento di 175 mila nuovi lavoratori rispetto ai tre mesi precedenti e di 677 mila unità se paragonato tale periodo allo stesso del 2021.
Il tasso di occupazione, dunque, ha raggiunto il 60,2%, con un aumento di 0,5 punti rispetto al trimestre precedente. Buone notizie anche sul fronte della disoccupazione, il cui tasso scende all’8,1%: ci sono, dunque, meno disoccupati che, al momento, ammontano a 2 milioni 25 mila.
È stata registrata, inoltre, in relazione al mese di luglio del 2022, un calo anche dell’occupazione e del tasso di occupazione, rispettivamente del -0,1% e di -0,1 punti.
Nel secondo trimestre del 2022, si registra un aumento degli occupati dello +0,8%, sia per i lavoratori dipendenti, sia per coloro che hanno firmato un contratto a termine, ma anche per i soggetti che hanno ottenuto un contratto a tempo indeterminato. Gli indipendenti, invece, rimangono stabili: il numero, infatti, resta invariato.
Per quel che concerne il tasso di inattività, si regista un -0,3 punti, arrivando, nella pratica, al 34,4%. Un incremento è visibile anche nelle ore lavorate per le quali è stato rilevato un +2,6% rispetto al precedente trimestre.
Il costo del lavoro, tenendo conto dell’indice destagionalizzato, aumenta dello 0,2% in termini congiunturali: si nota, inoltre, una crescita delle retribuzion dello +0,5%, con un calo degli oneri sociali, stimato al -0,3%. È dello +0,6% la crescita degli stessi su base annua.
Anche se l’occupazione è salita e la disoccupazione è scesa, bisogna sottolineare la difficoltà che hanno i giovani, tra i 15 e i 35 anni nell’entrare nel mercato del lavoro o di permanervi per lungo periodo.
Nel secondo trimestre del 2022, sono 5 milioni 295 mila gli occupati giovani, 2 milioni 394 mila in meno rispetto a quelli attestati nel 2004. Pertanto, i livelli dei primi anni 2000 sono ancora da raggiungere.
Pertanto, c’è ancora molto da fare per equiparare i livelli di occupazione giovanile italiani a quelli che si registrano in altri paesi europei, come quelli scandinavi e, in generale, attestati nelle nazioni del nord Europa.
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